Gina Lollobrigida: dal dualismo con Sophia Loren alla complessa vita privata

Il ritratto della 'Bersagliera', morta a 95 anni. La sua esistenza ha abbracciato il cinema, ma anche tanti altri mondi. Il successo prima all'estero e poi in Italia. L'amicizia con Marilyn e la passione per fotografia e scultura

Roma, 16 gennaio 2023 - Con Gina Lollobrigida se ne va tutta una stagione del cinema italiano, se ne va la bellezza assoluta e sfrontata della 'Bersagliera', bellezza contadina che sembrava presa dai dipinti del Settecento. Con Gina Lollobrigida se ne va il divismo nato quasi per caso, all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, quando la gente ballava, rideva e spuntavano come funghi i concorsi di bellezza. Lei si trovò a gareggiare, a vent’anni, in un concorso di Miss Italia al quale partecipavano anche Lucia Bosè, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago e Gianna Maria Canale. Tutte piene di speranze, sorriso a trentadue denti, posa plastica la gambetta leggermente piegata.

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Ma la storia di Gina Lollobrigida abbraccia molti altri mondi. Da quello del fotoromanzo, il cinema da sfogliare, a cui prestò il suo volto e la sua bellezza non ancora ventenne, e ancora senza il suo vero nome: si firmava Diana Loris. Ma dal fotoromanzo, pochi anni ed era già pronto un aereo per Los Angeles: il biglietto glielo aveva pagato – o forse le aveva messo a disposizione proprio l’aereo – il miliardario Howard Hughes, uno dei più grandi magnati di Hollywood. Ma Gina Lollobrigida aveva ben chiaro in testa che la libertà vale più di ogni altra cosa: e quando scoprì che il contratto di esclusiva le avrebbe impedito troppe cose, tornò precipitosamente a Roma.

Sommario

Il dualismo con Sophia Loren

Gina Lollobrigida è anche la protagonista di uno dei dualismi più leggendari della storia recente d’Italia: come quelli fra Bartali e Coppi, o fra don Camillo e Peppone. La rivalità, forse più inventata che reale, con Sophia Loren. Entrambe bellissime, entrambe nate dai fotoromanzi e dalle piccole particine in film dimenticati. Entrambe 'maggiorate', il seno che prorompe, il rigoglio di un’Italia che finalmente ritrova l’abbondanza, dopo le croste di pane, la fame, la paura della guerra. Entrambe orgogliose, altère. Il loro destino si incrociò anche nel ciclo di film che resero immortale la 'Lollo': dopo 'Pane, amore e fantasia' di Luigi Comencini, che portò la Lollobrigida a farsi conoscere in tutto il mondo e il film a vincere l’Orso d’oro a Berlino, ci fu un sequel, 'Pane, amore e gelosia', sempre interpretato dalla 'Lollo'. Ma al terzo film, Gina si rifiutò. E il ruolo fu proposto alla storica rivale, Sophia Loren. La regia del terzo capitolo è di Dino Risi, e il confronto fra le due non ha una vincitrice.

Le interpretazioni nel cinema

Ma Gina Lollobrigida seppe affrontare anche il cinema drammatico, con 'La provinciale' di Mario Soldati e 'La romana' di Luigi Zampa. E seppe confrontarsi con il cinema di Hollywood come forse altre attrici – compresa la Loren – non riuscirono a fare. Nel 1956, è un film importante 'Trapezio' di Carol Reed, in cui recita con Burt Lancaster e Tony Curtis. È una sensuale Esmeralda con Anthony Quinn nel 'Gobbo di Notre Dame' di Jean Delannoy. Lavorò con Franco Sinatra e Steve McQueen, con Yul Brynner, con Yves Montand. Per 'Torna a settembre', di cui è protagonista insieme a Rock Hudson, vinse un Golden Globe come miglior attrice del mondo. È una splendida Paolina Bonaparte in 'Venere imperiale' di Jean Delannoy, e vince un David di Donatello e un Nastro d’argento come miglior attrice protagonista. Nel 1972, è il pubblico televisivo, quello di una televisione ancora in bianco e nero, ad amarla nel 'Pinocchio' di Luigi Comencini – il suo regista di 'Pane, amore e fantasia' – che le affida il ruolo della Fata Turchina. Però quella grande fama coincide anche con una sorta di rifiuto dei set.

La passione per l'arte

Nel 1973 abbandona gli schermi cinematografici, e sceglie di dedicarsi principalmente a due arti. La prima è la fotografia. Fotografa grandi artisti e grandi politici: da Paul Newman a Salvador Dalì, da Ella Fitzgerald a Henry Kissinger. La seconda è la scultura: espone in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti. Una selezione delle sue sculture sarà ospitata anche dalla Mostra del cinema di Venezia.

L'amicizia con Marilyn Monroe

Il ritorno sui set avviene sul piccolo schermo, in una delle prime soap operas, 'Falcon Crest', nel 1984. Nel 1988 accetta di interpretare il remake televisivo de 'La romana', nel ruolo stavolta della madre della protagonista, che è interpretata da Francesca Dellera. La cosa non deve piacerle troppo, perché con la Dellera sono scintille. Al cinema torna nel 1995 grazie alle insistenze di Agnès Varda, che la dirige in 'Cento e una notte', in cui interpreta la moglie di Jean-Paul Belmondo. Nel 1996 riceve il David di Donatello alla carriera. Nel 2012 è ospite d’onore alla cerimonia dei David, e racconta alcuni aneddoti della sua straordinaria carriera di attrice. Nel 2018 riceve la stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Un carattere non facile, il suo.

Molti anche i film che rifiutò: uno dei primi film di Antonioni, 'La signora senza camelie', per esempio; e pare che avesse ricevuto anche un’offerta da Federico Fellini per recitare ne «La dolce vita», nel ruolo della fidanzata di Marcello Mastroianni. Certa è, invece, la sua amicizia con Marilyn Monroe, che conobbe quando entrambe erano giovanissime.

La complessa vita privata

Anche la sua vita privata è complessa: nel 1949 sposa un medico sloveno che cura i profughi raccolti a Cinecittà. Da lui avrà un figlio, Andrea Milko Skofic. Il matrimonio dura più di vent’anni: nel 1971 il divorzio. Nell’ottobre 2006 la Lollobrigida stupisce tutti, e scandalizza qualcuno, dichiarando l’intenzione di sposarsi con un imprenditore quarantacinquenne, quando lei era sulla soglia degli ottant’anni. In un’intervista successiva, nel 2019, è lui – Javir Rigau – a confermare la relazione, e a dichiarare che i due si frequentavano da quando lui era quindicenne. Una relazione inizialmente solo di natura sessuale, tenuta nascosta dai due per la paura dello scandalo che sarebbe potuto scoppiare sui media. Altro colpo di scena: il matrimonio fra i due non verrà celebrato, il fidanzamento verrà rotto con un comunicato dell’avvocato del giovane spagnolo. Segue una complicata vicenda, secondo la quale la Lollobrigida afferma di essere stata raggirata dallo spagnolo, che l’avrebbe sposata con l’inganno attraverso una falsa procura. Un matrimonio che finisce in tribunale, e che poi verrà annullato dalla Sacra Rota. Mentre, riannodando il filo della memoria, l’attrice nel maggio 2018 rivela in una intervista di essere stata vittima di uno stupro quando aveva diciott’anni ed era ancora vergine. La cosa accadde nel 1945, il suo violentatore era un famoso calciatore della Lazio dell’epoca. Lei non ne ha mai rivelato l’identità: però questo evento la spinse, quattro anni dopo, a sposare il medico sloveno Milko Skofic, che lei non amava.