MARIANNA VAZZANA
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Carla Fracci, iniziati i funerali. E Sala vuole dedicarle il tram bianco che va alla Scala

Ieri tanti giovanissimi in coda a renderle omaggio al tetaro alla Scala. Ed è lutto cittadino. Il sindaco: è stata amata all’unanimità

Il dolore per la morte della Fracci

Milano - Con l'arrivo del feretro nella chiesa di San Marco è iniziata la celebrazione dei funerali di Carla Fracci. Ieri il feretro era stato esposto nel foyer del teatro alla Scala dove migliaia di milanesi avevano reso omaggio alla grande ballerina. 

Accolto da un applauso è arrivato sul sagrato della chiesa di San Marco il feretro di Carla Fracci, l'étoile deceduta il 27 maggio, di cui fra poco si celebreranno i funerali. Alla cerimonia funebre sono presenti fra gli altri il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il sindaco Beppe Sala, il sovrintendente della Scala Dominique Meyer oltre al marito Beppe Menegatti, al figlio Francesco con la sua famiglia.

Ieri alla Scala Applausi all’arrivo del feretro e allo scampanellare dei tram, tutto il giorno. Altri per 5 minuti ininterrotti, all’uscita della bara. Come un’uscita dal palcoscenico, mentre la coda di chi avrebbe voluto salutare la grande étoile Carla Fracci continuava ad allungarsi fuori dal Teatro alla Scala. Milano ieri si è stretta attorno alla «sua» ballerina nella camera ardente allestita nel foyer del teatro che per 70 anni «è stato la sua casa», come ha ricordato il sovrintendente Dominique Meyer. A renderle omaggio si sono presentate migliaia di persone di ogni età, qualcuno con un fiore o un biglietto. «È stata un’artista e una donna che ha reso grande l’Italia e Milano nel mondo. Io l’ho vista ballare e sono rimasta stregata», fa sapere Alessandra Fedeli. Carla Galli sottolinea «il suo grande fascino, sulla scena e fuori. Dove c’era lei aleggiava un’atmosfera fiabesca, aveva un viso ottocentesco e portava sempre grazia, ovunque andasse». Carla Fracci ha un posto speciale nel suo cuore anche perché «da bimba, guardando una sua fotografia, mi innamorai della danza classica».  “Ciao Carla, oggi pomeriggio tutta Milano ti saluterà. Ho chiesto ad ATM di dedicarti un tram della linea 1, quella che passa davanti alla Scala; sarà un tram tutto bianco, con il tuo nome scritto in modo discreto. Penso sia un modo molto milanese di ricordarti, sobrio e che ribadisce i nostri valori e le nostre qualità. Valori e qualità che tu, orgogliosa figlia di un tranviere, hai portato nel mondo. Grazie a nome di tutte le milanesi e di tutti i milanesi”. Lo scrive sul suo profilo Instagram il sindaco di Milano, Beppe Sala, nel giorno dei funerali di Carla Fracci.

In coda anche giovanissimi come Aurora Sette, dodicenne di Parabiago, insieme al papà Fabrizio. «Vorrei diventare una ballerina di danza classica, è il mio sogno. Ballo da quando avevo 2 anni e mi iscriverò al liceo coreutico. Carla Fracci è stata la mia ispirazione». La danza ha conquistato da spettatore anche Andrea Castellari, studente di Legge: «Seguivo sempre questa meravigliosa stella del balletto. Il suo volto, i suoi movimenti, la sua grazia non moriranno mai». Gianpaolo Boiocchi ricorda di averla vista ballare, da ragazzo, «e penso non nascerà mai una stella che possa eguagliarla». 

Nel foyer è intervenuta la sorella Marisa Fracci. A rendere omaggio alla grande étoile internazionale, il sindaco Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il direttore musicale Riccardo Chailly, il sovrintendente Dominique Meyer, il direttore del corpo di ballo Manuel Legris, il direttore generale Maria Di Freda e il direttore della scuola di ballo Frederic Olivieri. «Milano perde una parte della sua storia recente. Lei ha amato Milano, profondamente, e credo che raramente si sia visto un ricambio così sincero da parte della città», ha sottolineato il sindaco Sala. «Si tratta di uno dei rari casi in cui tutti sono a favore, in cui tutti l’hanno ammirata e amata. È anche una bella storia, nascere in una famiglia normale, con una volontà di costruire qualcosa di importante per te e perché ti sta intorno. Possiamo anche definirla una sorta di Cenerentola, ma questa è anche un po’ Milano, l’idea di dare opportunità a chi lo vuole, l’idea dell’accoglienza per tutti».

In una nota, il cordoglio dell’arcivescovo Mario Delpini: «Con l’arte della danza, leggera e ardua, Carla Fracci ha mostrato che il movimento del corpo può scrivere messaggi d’amore, storie di dolore, canti di preghiera». Oggi, giorno dei funerali (alle 14.30, nella chiesa di San Marco), sarà lutto cittadino. Bandiera civica a mezz’asta sugli edifici pubblici.