"Tanti italiani aiutano i profughi: sono russo e devo dare una mano"

Il tenore Vladimir Reutov si esibirà al teatro di Collesalvetti ma ha spostato la data per assistere amici ucraini

Vladimir Reutov, tenore russo

Vladimir Reutov, tenore russo

Livorno, 16 marzo 2022 - Il tenore russo Vladimir Reutovha 39 anni, vive in Italia da 12 anni. Si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Russa e ha debuttato come Lykov ne ‘La sposa dello Zar’ di Rimskij-Korsakov al teatro Novaya Opera a Mosca. Poi è venuto in Italia per proseguire la sua formazione ed è rimasto nel nostro paese. È tra i protagonisti della seconda parte della stagione 2021/2022 del Teatro di Collesalvetti organizzata dal Comune e dall’Associazione Modigliani (l’ente che gestore della Scuola di musica Clara Schumann).

Per la rassegna ‘Aperiopera’, si esibiranno il tenore Luis Jimémnez Garcia con la soprano Noemi Umani e lui Vladimir Reutov con la soprano Alessia Grimaldi. Vladimir Reutov avrebbe dovuto andare in scena il 20 marzo con la Grimaldi, ma ha chiesto di posticipare al 27 marzo la sua performance. La ragione è legata al suo impegno a favore della popolazione ucraina in fuga dal proprio paese per la guerra scatenata dalla Russia. Vladimir Reutov non poteva restare in disparte davanti a tanta sofferenza. Così ci racconta un po’ della sua vita.

"Mi sono diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Russa. Sono poi venuto alla Scuola dell’Opera Italiana di Bologna. Sono entrato dopo l’audizione fatta al Teatro Comunale di Bologna. Ho seguito il corso della durata di due anni, poi sono arrivati gli ingaggi al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro dell’Opera di Roma e in tanti altri teatri italiani. Ho vissuto a Pisa, Carrara, ora a Lucca. I miei genitori vivono a Mosca e ci parliamo tramite whatsapp, Skype".

Tornerà in Russia?

"No, non credo".

La vedremo il 27 marzo per un concerto lirico con il soprano Alessia Grimaldi?

"Sì, con un repertorio lirico tutto italiano. Saranno duetti".

In origine doveva esibirsi il 20 marzo, ma ha chiesto di posticipare la data. Perché?

"In questi giorni sono impegnato ad aiutare alcuni cittadini ucraini che sono arrivati il Italia. Sono partiti in auto una settimana fa e sono arrivati passandoda Romania, Ungheria e Slovenia fino in Italia. Sono anziani. Vivevano vicino Kiev che, propri in queste ore, è stata bombardata. Mi sono adoperato come tramite per aiutarli e attraverso Caritas hanno trovato una sistemazione. Sono familiari del mio socio con il quale ho un piccolo ristorante a Lucca".

Ha ospitato qualche profugo ucraino?

"Sì un amico ucraino".

Si sta impegnando anche in altri modi?

"Mi sono chiesto come potevo ulteriormente rendermi utile... Partecipando a concerti benefici per raccogliere fondi per il popolo ucraino. Potevo restare in disparte mentre intorno a me tanti italiani ammirevoli si stanno prodigando per la gente ucraina?".

Cosa pensa di questo conflitto?

"Conosco bene la Russia e l’Ucraina e sono convinto che questa sia una spudorata guerra di invasione. In Russia il conflitto invece è dipinto in un modo solo, quello dell’informazione unica. Ma le giovani generazioni non si fanno ingannare e protestano nelle piazze. Conosco tanti di loro che sono finiti in carcere per questo".

I giovani russi pagheranno, loro malgrado, un caro prezzo per questa guerra.

"Nel futuro qua ndo tutto questo finirà, gli effetti della guerra temo impediranno ai giovani russi di viaggiare all’estero e fare nuove esperienze. Se lo potranno fare, saranno additati da tutti come i cittadini del paese che ha invaso e ridotto in macerie l’Ucraina".

Monica Dolciotti