Trasferimento del Tribunale di Siena: c'è attesa per la decisione della Fondazione

Raggiunto l’accordo per le spese di ristrutturazione

Fulvio Mancuso

Fulvio Mancuso

Siena, 27 febbraio 2015 - FINALMENTE ci siamo, o almeno così pare. Meglio essere cauti quando in campo ci sono più voci come nel caso della riorganizzazione del palazzo di giustizia e relativo trasferimento della sezione civile in Camollia. Dopo mesi di incontri e scontri, scambio di lettere a volte dai toni accesi l’ultima riunione ha portato sul tavolo fatti concreti che hanno spazzato via i fiumi di parole delle scorse settimane. Un impulso determinante (oppure è stata solo una fortunata coincidenza temporale) è arrivato dal vice sindaco Fulvio Mancuso e dal prefetto Renato Saccone. Quest’ultimo ha riunito intorno allo stesso tavolo tutte le parti in causa: presidente del tribunale, procuratore della Repubblica, presidente dell’Accademia Chigiana proprietaria dello stabile di Camollia, Comune di Siena proprietario dell’immobile in viale Franci e presidente dell’ordine degli avvocati. E’ stato stabilito che per mettere a posto i locali destinati alla sezione civile ci vogliono cinquecentomila euro. Il Comune ne metterà una minima parte (circa sessantamila) e il resto sarà a carico della Chigiana. Si tratta di un’erogazione straordinaria e sarà decisa nella deputazione di oggi della Fondazione Mps e contemporaneamente c’è già la graduatoria delle ditte per la gara di appalto che scade proprio a marzo e quindi i lavori dovrebbero iniziare nel mese che arriva. Se tutto procede per il meglio a luglio dovrebbe iniziare il trasloco degli archivi della sezione civile e nel mese di settembre questa importante branchia della giustizia sarà operativa al cento per cento. Se effettivamente questi tempi verranno rispettati il palazzo di viale Franci ricomincerà a respirare a pieni polmoni.

Il sovraffollamento di uomini, mobili e fascicoli che si è determinato con l’accorpamento del tribunale di Montepulciano a quello di Siena che in questi mesi ha messo a dura prova l’andamento del tribunale in breve diventerà un ricordo. Sarà necessaria una nuova organizzazione interna per le cancellerie nelle quali attualmente lavorano in spazi esigui anche quattro impiegati e le aule dei processi potranno riprendere a pieno ritmo dopo i «travagli» di questi mesi (cause rinviate e sovraffollamento durante le udienze di smistamento) e si spera in questo modo che si accorcino anche i tempi di quanti aspettano la definizione di un processo in primo grado.