Duplice omicidio in via Fiume, il racconto della superstite: "Ecco come le ha uccise"

La donna, ascoltata dagli investigatori, ha raccontato che stava dormendo e che con lei c'era la connazionale poi uccisa quando hanno sentito bussare forte alla porta: era Mirco Alessi

Omicidio in via Fiume (NewPressPhoto)

Omicidio in via Fiume (NewPressPhoto)

Firenze, 30 giugno 2016 - C'è tutto il «film» del duplice omicidio consumato ieri mattina a Firenze e del quale ha ammesso la responsabilità Mirco Alessi, arrestato ieri dai carabinieri, nella testimonianza dell'unica superstite: la ragazza dominicana si trovava insieme al transessuale Gilberto Manoel Da Silva, conosciuta come Kymberli e con il quale Alessi aveva una relazione, e la 27enne dominicana Mariela Josefina Santos Cruz, entrambe uccise da Alessi, mentre lei è riuscita a fuggire gettandosi dalla finestra dell'appartamento al primo piano di via Fiume.

La donna, ascoltata dagli investigatori, ha raccontato che stava dormendo e che con lei c'era la connazionale poi uccisa quando hanno sentito bussare forte alla porta, ma non hanno aperto. Poi, poco dopo, hanno sentito rumori provenire dalla cucina e dalla stanza di Kymberli. E quindi ancora bussare forte alla loro porta, e una voce che urlava chiamando l'amica: «Mariela, vieni che lei ha bisogno». La giovane ora ricoverata in ospedale ha anche detto di aver invitato Mariela a non aprire la porta, ma poi hanno deciso di andare entrambe a vedere cosa era accaduto. Aperta la porta, prosegue il racconto, hanno visto uno sconosciuto «pieno di sangue» che diceva di «aver fatto del male a Kymberli» e con in mano un coltello con il quale, dopo aver bloccato Mariela per le braccia, ha cominciato a colpirla, continuando a farlo anche quando la donna era ormai a terra e invocava aiuto.

È stato a questo punto che la giovane ha cercato una via di fuga dalla finestra mentre l'uomo continuava a menare fendenti su Mariela. Una volta sul marciapiede ha chiesto aiuto ad un ragazzo indiano che le ha prestato il telefono per dare l'allarme. Quando è rientrata nel cortile del condominio poco dopo l'arrivo delle forze dell'ordine che si sono dirette verso l'appartamento, ha raccontato di aver visto Mariela agonizzante a terra, nel cortile dove aveva cercato scampo.

«Sto morendo», le avrebbe detto l'amica e alla domanda se avesse riconosciuto l'aggressore l'amica avrebbe risposto «Luca», riferendosi al nome con il quale si faceva chiamare il «fidanzato» di Kymberli.