Busti e targhe del Duce. Così il Ventennio diventa un business

Terricciola, da Biscottini si vendono gadget fascisti

Le statue in saldo di Mussolini

Le statue in saldo di Mussolini

Terricciola, 22 ottobre 2017 - La testa  del duce in ghisa è scontata del 45%: 181 euro e spiccioli e arriva direttamente a casa tramite corriere. Il separé ‘Mussolini’ in legno con decorazione vintage va via a 125 euro: «Anche se su questo prodotto il mercato vive una fase di stanca rispetto a qualche tempo fa».

Calamite, targhe, toraci di ogni misura e peso: sette pagine online di gadget fascisti per ogni tasca. «Operazione nostalgia? Macché, solo commercio» argomenta Giovanni Biscottini mentre fuma a ritmo di mitraglia la sigaretta elettronica: «E poi ho l’accortezza di non esporli al pubblico» aggiunge addentrandosi nel dedalo di tentacoli del suo magazzino e mostrandoci questo e quel prodotto. Il suo store alla Rosa di Terricciola propone anche il perfetto corredo del Ventennio. «Ha un suo business – garantisce – piuttosto interessante dal punto di vista del ritorno economico. Proprio in queste settimane ho ordinato altri pezzi in Asia per rimpinguare il magazzino».

Statue di enormi elefanti dorati, cavalcati da una piramide rossa e issati su colonne che svettano a diversi metri d’altezza: è questa la stravagante «insegna» che annuncia i negozi Biscottini sulla strada che si inerpica verso Peccioli. Figure esotiche che attirano l’attenzione sui punti vendita già a decine di metri.

Un simbolo che forse racconta qualcosa del Biscottini uomo: leader eccentrico e dallo spiccato senso pratico. Non a caso ha messo in piedi un piccolo impero che si estende sui due lati di via Salaiola con tanto di ingrosso, negozio, mercatone dell’usato e uffici. Migliaia di metri quadrati di esposizione e 8 dipendenti. Vende tutto ciò che è arredamento per la casa da interno e da esterno. «Seimila oggetti – precisa il padrone, 48 anni e una vita frenetica passata fra le fiere di tutto il mondo anticipando un’intuizione poi sviluppata a livello globale da Maisons du monde –. Qui si può trovare di tutto e da ogni angolo del pianeta». Anche i busti di Mussolini. «Fino ad una quindicina di anni fa – racconta – erano esposti anche in Mostra. Poi ci siamo resi conto che ciò era fonte di disagio. Una volta abbiamo dovuto anche calmare un cliente infuriato. Così abbiamo tolti di mezzo ogni cosa che richiamasse il Duce. Abbiamo ‘congelato’ tutto in magazzino. Quindi, soltanto ora, con internet abbiamo riproposto la collezione».

In una sezione apposita del sito che va a gonfie vele. «Chi compra questi gadget? – si interroga – Non saprei. Una cosa però è certa: tutti quelli che si avvicinano a questi oggetti tendono a giustificarsi: “Guardi, non è per me ma un regalo per un mio amico“. Questo imbarazzo sul web è superato dall’anonimato».

Gli acquirenti sono soprattutto gente del Nord Italia: nostalgici, simpatizzanti o semplici collezionisti. Arriviamo davanti ad un’enorme testa dorata del Duce: «Piace questo colore, più scuro e intenso. La versione bianca non ha avuto fortuna». Faccetta nera, verrebbe da cantare. Poi corre vicino ad un altro scaffale e afferra una targa del Che Guevara. La sventola come per par condicio.

«E qui accanto abbiamo anche la Madonna di Lourdes, Padre Pio e poco oltre Buddha. Il pareo con i prezzi delle case chiuse, poi, era un vero must fino a poco fa. Vede, la politica, la religione e gli orientamenti sessuali con il commercio non hanno niente a che fare. Noi ci limitiamo a vendere».

Oggetti particolari, questo non lo nega. «L’intuizione che questi prodotti potessero funzionare – ammette – l’ho avuta insieme ad un mio amico, fra le altre cose comunista sfegatato. Facemmo un giro a Predappio visitando alcuni negozi. Così capimmo che c’era una nicchia di persone interessate e ci siamo mossi con alcuni fornitori asiatici specializzati». Mano d’opera lontana la cui storia non è certo la nostra. Per dirla con Humphrey Bogart: «E’ il mercato globale, bellezza».