Il pecorino dop degli Etruschi fa gola a Granarolo

Il colosso alimentare è pronto ad investire per esportarlo da Volterra in tutto il mondo

La presentazione durante Volterragusto

La presentazione durante Volterragusto

VOLTERRA, 17 ottobre 2016 - Il pecorino Dop delle Balze Volterrane si prepara ad aprire le porte ai professionisti del «food»: è direttamente il colosso Granarolo, vera bandiera del Made in Italy, ad annunciare la volontà di catturare un prodotto di altissima qualità, ma ancora imbrigliato in un mercato di nicchia. Come? Facendo leva sull’arte casearia del territorio, dai cui laboratori nasce il «pecorino degli Etruschi», ed esportando il formaggio prodotto fra le crete volterrane fino alle tavole di tutto il mondo.

L’operazione è stata annunciata durante la presentazione della kermesse «VolterraGusto» da Maurizio Sperati, direttore vendite del colosso agroalimentare. Il progetto di Granarolo guarda, ovviamente, a mantenere intatto il modello della filiera locale, che è riuscito a conquistare le denominazione di origine protetta, e ad entrare direttamente nel cuore di una produzione unica sul territorio provinciale. «Stiamo avviando i primi contatti – ci spiega Sperati – l’obiettivo punta a far uscire dal guscio di nicchia un prodotto straordinario come il pecorino Dop, coniugando il nostro marchio con le realtà locali e le eccellenze da tavola. Partendo proprio dai caseifici dell’Alta Valdicecina, ossia dai laboratori dei Comuni che hanno raggiunto i requisiti per la Dop. Il nostro piano prevederà anche premialità speciali agli allevatori che ci affiancheranno nel progetto».

Il colosso del latte, forte di un fatturato annuo da capogiro di oltre un miliardo di euro, terza potenza italiana del settore alimentare dopo Ferrero e Barilla, conta già su un portafoglio di undici Dop ed in Alta Valdicecina ha acquisito, tempo fa, l’azienda casearia Pinzani, industria che produce la Dop a latte crudo e che è riuscita a risollevare le proprie sorti attestandosi su una produzione di 3 mila quintali di forme di formaggio all’anno. «Nessuno ha intenzione di stravolgere la filiera produttiva dell’Alta Valdicecina – spiega ancora il manager di Granarolo – da tempo abbiamo iniziato un lungo percorso di valorizzazione dei prodotti insieme alle piccole realtà locali, che vogliamo ricalcare anche su questa zona, lanciando il pecorino sui mercati internazionali. E partendo proprio dagli artigiani del latte, con una grande attenzione al territorio e ad i suoi allevatori. Sarà infatti indispensabile creare una forte intesa con i produttori locali. Ne ho già incontrati alcuni in questi giorni e poi, a fine mese, ci incontreremo di nuovo. Ho avuto modo anche di parlare con il sindaco Marco Buselli, che ha dimostrato grande interesse verso il progetto».