Profugo bengalese chiede asilo in Italia. Discriminato? No, motivi climatici

Il mutamento climatico fra le 'nuove' ragioni per ottenere asilo e protezione. Il caso di un bengalese ospite a Quarrata è il primo in Italia

Alluvione a Dhaka

Alluvione a Dhaka

Pistoia, 25 agosto 2015 - IN CERCA di asilo in Italia «per motivi climatici». E’ la curiosa richiesta inviata da un cittadino del Bangladesh alla Commissione territoriale di Firenze che valuta migliaia di domande di protezione e asilo prodotte dagli immigrati sul suolo italiano. Sono in migliaia quelli che si dichiarano discriminati per le loro tendenze sessuali, perché oppositori politici o per il loro credo religioso nei Paesi d’origine, ma il caso del bengalese che ora risiede in via temporanea a Quarrata è sinora l’unico in Italia e in attesa del verdetto. L’eco della sua storia è arrivata anche in Francia, da dove l’equipe di una televisione parigina è sbarcata a Quarrata per intervistarlo. Il giovane è seguito da consulenti legali della cooperativa «Gli Altri» che, sulla base delle sue memorie e di una ricerca attenta, hanno messo a punto una pratica che ora dà una speranza al ragazzo.   

IL BENGALESE ospite a Quarrata ha lasciato il suo Paese a marzo 2014 e dalla Libia è arrivato in Italia su un barcone. Analfabeta e senza lavoro, il ragazzo è fuggito da un piccolo villaggio nel distretto di Kishoreganj in Bangladesh, dove il padre e il fratello sono stati uccisi perché avevano denunciato l’appropriazione della loro terra, la sola fonte di sostentamento per tutta la famiglia, da parte dei «Bravi» di una casta del luogo. Da una ricerca degli esperti della cooperativa pistoiese su episodi di violenza simili a quelli del giovane bengalese, è emerso che ve ne sono stati moltissimi nella sua zona d’origine. 

TUTTO questo sarebbe mosso dal cosiddetto «Land grabbing», appropriazione violenta della terra, causata proprio dai cambiamenti climatici avvenuti nel Paese. Nella pratica dei legali si legge: «Molti documenti fanno riferimento alle cause delle tensioni relative al controllo della terra». «Al di là del sistema politico e giudiziario corrotto (...) – conclude il testo – anche il mutamento climatico ed ambientale ha contribuito in maniera negativa alla diminuzione delle terre disponibili. Il distretto di Kishoreganj viene completamente sommerso durante la piena e i contadini che coltivano piccoli appezzamenti di terra di sussistenza, sono quelli maggiormente suscettibili a essere colpiti duramente dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici». Un altro caso curioso è quello di un ivoriano che, non essendo «puro» non ha diritto alla terra nel suo Paese e cerca una nuova vita in Italia.