Stipati nel laboratorio come schiavi: sequestrata l’azienda tessile abusiva

Il blitz: 21cinesi al lavoro. Letti accanto alle macchine da cucire

Un agente della Municipale

Un agente della Municipale

Quarrata (Pistoia), 20 settembre 2017 - Quando ieri mattina intorno alle 9 sono entrati nello stabile, gli agenti della polizia municipale e i carabinieri della stazione Quarrata, del nucleo carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Pistoia, e i vigili del fuoco di Pistoia non credevano ai loro occhi: 21 persone, uomini e donne di origine asiatica, stipate in un seminterrato senza alcuna altra via di uscita che un’unica porta, intente a lavorare a macchine da cucire e alle «taglia e cuci», senza neppure uno spiraglio o una via di fuga in caso di emergenza.

Uno scenario di terribile degrado, e al piano superiore la situazione non era migliore: le stanze adibite a dormitorio e cucina prive di qualsiasi norma igienica e di sicurezza, fili tirati per appendere lenzuola che facessero da tramezzi, mura fatiscenti.

«Non avevo mai visto niente di così tremendo – ha dichiarato il comandante della municipale Marco Bai – un miracolo che non sia mai successa una disgrazia lì dentro».

E’ stato a seguito di un’attività di indagine svolta sul territorio comunale di Quarrata che le forze dell’ordine hanno potuto portare a termine questa importante operazione di contrasto al lavoro clandestino: l’operazione fa parte di una più ampia attività dell’Amministrazione comunale volta alla tutela della sicurezza sul lavoro e al contrasto delle attività irregolari. Grazie alle indagini e alle ricerche la polizia municipale ha scoperto che in quello stabile in località Catena, c’era una situazione poco chiara. Da lì il blitz di ieri mattina, con l’evidente constatazione che vi si contravveniva alle più elementari regole di igiene e sicurezza e allo stesso tempo alle normative fiscali.

«Cavi elettrici completamente scoperti, tramezzature realizzate con materiali infiammabili, vie di fuga del tutto precluse e la possibilità di accedere e di uscire dal locale solo attraverso un ingresso nel seminterrato. – si legge nella nota diffusa dagli agenti della polizia municipale – L’attività era completamente abusiva, pertanto le 21 persone trovate al lavoro al momento del blitz, pur regolarmente presenti sul territorio nazionale, erano totalmente sprovviste di tutele lavorative e assicurative». 

Pare che la ditta per cui le 21 persone prestavano manodopera sia una delle tante imprese fantasma, che nascono illegalmente. A seguito dell’intervento, gli agenti hanno provveduto ad avvisare il magistrato di turno Luigi Boccia: l’immobile è stato posto precauzionalmente sotto sequestro e le attività di indagini proseguono per verificare tutte le responsabilità. Sul caso è intervenuto anche il presidente Enrico Rossi: «Si tratta di un intervento prezioso che conferma la necessità di azioni di contrasto, come quelle che abbiamo previsto nell’ambito del progetto Prato lavoro sicuro. Solo facendo emergere situazioni come quella di Quarrata sarà possibile contenere sfruttamento e illegalità».