Eleonora Mancini
Cronaca

"Ridateci il nostro amato Aron": rapito il meticcio del Cottolengo

La disperazione di anziani e disabili: era la loro mascotte

Il meticcio Aron, mascotte del Cottolengo

Il meticcio Aron, mascotte del Cottolengo

Pisa, 25 febbraio 2015 - Giorni di dolore e di preghiere accorate per Aron, l’allegro meticcio bianco e nero adottato dagli ospiti del Cottolengo e ora finito nelle mani di chissà chi. Dal sette febbraio il gioioso abbaiare di Aron, arrivato due anni fa e accolto come un dono dal Cielo, non risuona più fra le mura e nel cortile del Cottolengo e la sua assenza pesa sugli ospiti della struttura di via Mazzini. Anche la Polizia è stata interessata e ancora non si perde la speranza che Aron torni. La letizia che per due anni ha scaldato il cuore di anziani e disabili è dolore autentico e profondo da quasi venti giorni. Un dolore che poco a poco sta spegnendo gli ospiti. Una anziana, in preda allo sconforto, è stata portata d’urgenza in ospedale e altre sono le vecchine che da giorni restano a letto a sgranare il Rosario davanti alla foto di Aron. Sono infinite le preghiere che dal Cottolengo s’innalzano per il ritorno del piccolo cane. Preghiere di anime semplici alle quali bastava lo scondinzolare della bestiola per sentirsi il cuore pieno e riempire le giornate di sorrisi. Gli ospiti del Cottolengo aspettano il ritorno del dolce meticcio e chiedono col cuore trafitto: «Ridateci Aron».

Perché Aron non è scappato e questa è una certezza che rende ancora più dolorosa la sua assenza. Aron è stato rapito e i sospetti si concentrano su una donna animalista. Una certezza confermata da un video registrato dalle telecamere di videosorveglianza della struttura. Qualcuno ha rapito Aron il 7 febbraio. Come ogni sabato mattina, il meticcio sarebbe dovuto uscire a spasso accompagnato dal marito e dal figlio di un’insegnante. Ma quel giorno, l’uomo era a casa ammalato, così Aron è rimasto in cortile. Nei fotogrammi si notano due signore accostarsi alla cancellata e giocare col cagnetto. Scambiate dalla suora in portineria per due visitatrici, le due riescono a intrufolarsi e a rapire Aron. Ma l’allarme per la sparizione scatta soltanto alle 20.30, quando don Giovanni, il direttore del Cottolengo, non trova più la bestiola. Immediata la ricerca in tutta la città, ma di Aron nessuna traccia. Resta l’idea che la donna che lo ha rapito, lo abbia fatto con buone intenzioni, credendo che il piccolo non fosse a sufficienza curato nella struttura. Ma tutti lì lo amano e il meticcio è seguito da un veterinario. Adesso dal Cottolengo arriva il disperato appello di anziani e disabili a restituire Aron: «Mettetevi una mano sulla coscienza e riportatecelo». Chi avesse notizie di Aron può mettersi in contatto con Don Giovanni.