Moschea a Pisa, parte la crociata del centrodestra e della Lega. E l'imam: "Chi uccide in nome di Allah non appartiene all'Islam"

Bedini (Fratelli d'Italia - An): "Nè moschea, né minareto. Meglio una strada per la Fallaci". "Garzella (Forza Italia - Pdl): "Grave errore politico", Cuccu (Forza Italia - Pdl): "No al califfato islamico pisano". Ceccardi (Lega Nord): "Difendiamo la nostra identità"

Musulmani in preghiera

Musulmani in preghiera

Pisa, 23 settembre 2014 - PER ORA c’è soltanto un progetto su carta e la proprietà del terreno. Molto presto, si stima entro dicembre, la costruzione della prima moschea in città potrebbe avere una accelerata. La comunità islamica presenterà difatti il progetto definitivo agli uffici tecnici del Comune che saranno chiamati alla approvazione. Ma la strada per la moschea che sorgerà in via Chiarugi, di fronte al Cus, era già stata spianata nel 2012 dal consiglio comunale che allora votò a favore della variazione della destinazione d’uso dell’area ove prima era uno sfasciacarrozze e sulla quale la comunità islamica voleva erigere il proprio luogo di culto. Allora, il solo a salire sulle barricate per bloccare il progetto fu Filippo Bedini che con Silvia Silvestri, come consiglieri comunali, votarono contro il progetto per ragioni culturali e tecniche.

Le stesse ragioni che oggi Bedini, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, spiega: «E’ paradossale e sa di provocazione che nella città in cui ci si lamenta del suono delle campane a mezzogiorno (il riferimento è a una polemica di pochi anni fa, ndr) si accoglie una moschea con minareto alto 25 metri e distante 500 metri in linea d’aria dal Duomo. Sarebbe opportuno riflettere sulla possibilità che viene offerta a una comunità come quella islamica che non ha mai levato la propria voce di fronte ai massacri dei cristiani». Bedini prosegue: «Anziché erigere moschee, si intitoli piuttosto una via a Oriana Fallaci, che fu profetica sulla deriva dell’Islam. Due anni fa abbiamo chiesto analisi sulle condizioni del sottosuolo su cui dovrebbe impostarsi l’edificio. Il rischio inquinamento è elevato. E il posto non è quello giusto, vicino a una scuola, nella zona del mercato di via Paparelli». Sulle barricate, ora, montano anche altri esponenti del centrodestra, e Bedini non risparmia il suo affondo polemico: "Mi fa piacere che adesso si accodino anche gli altri, quei pezzi di politica che non si sono fatti sentire quando io da solo in Consiglio comunale aprivo il fronte su questa faccenda e sui pericoli di questa provocazione",

Forza Italia fa sentire la sua voce con il capogruppo in consiglio comunale Giovanni Garzella: "La vicenda della Moschea nasce con una Variante Urbanistica del lontano aprile 2013 voluta dall'Amministrazione Filippeschi dopo un dibattito Istituzionale nato nel 2012 : favorevoli maggioranza di sinistra, contrari PDL e un esponente di Futuro e Libertà, astenuti RC, SEL, UDC ed un esponente di Futuro e Libertà oggi Riformista. La variante fu approvata con 23 voti a favore su 41 consiglieri. Io ritengo che sia stato un errore politico sia nel merito che nella localizzazione. Comunque alla luce di quanto sta accadendo nel mondo è giusto che i cittadini sappiano e ricordino come andò la votazione. La nostra civiltà e la nostra cultura - continua Garzella - subiscono ogni giorno attacchi politici interni che porteranno la nostra Europa ad essere "Eurabia". Si toglie il crocifisso dalle scuole annientando la nostra storia e cultura, ma alla sinistra non basta. Si abusa del termine accoglienza al punto tale che ormai molti diritti dei cittadini stranieri superano quelli dei nostri concittadini: vedi l'assegnazione degli immobili pubblici. Ad otto anni dalla scomparsa di Oriana Fallaci, ribadendo la nostra contrarietà alla Moschea, vorrei solo dire che condivido le Sue parole: "...nel terrorismo islamico non vedo l’arma principale della guerra che i figli di Allah ci hanno dichiarato. Nel terrorismo islamico vedo soltanto un aspetto, un volto di quella guerra. Il più visibile, sì. Il più sanguinoso e il più barbaro, ovvio. Eppure, paradossalmente, non il più pernicioso. Non il più catastrofico. Il più pernicioso e il più catastrofico è a parer mio quello religioso. Cioè quello dal quale tutti gli altri aspetti, tutti gli altri volti, derivano. Per incominciare, il volto dell’immigrazione. Cari amici: è l’immigrazione, non il terrorismo, il cavallo di Troia che ha penetrato l’Occidente e trasformato l’Europa in ciò che chiamo Eurabia. È l’immigrazione, non il terrorismo, l’arma su cui contano per conquistarci annientarci distruggerci. L’arma per cui da anni grido: «Troia brucia, Troia brucia». Un’immigrazione che in Europa-Eurabia supera di gran lunga l’allucinante sconfinamento dei messicani che col beneplacito della vostra Sinistra e l’imprimatur della vostra Destra invadono gli Stati Uniti.......". 

Luca Cuccu, coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia è ancora più duro: "No al califfato islamico pisano - sferza -. Credo che i tempi del buonismo e dei luoghi comuni siano finiti. È necessario prendere atto che non esiste un islam moderato. Proprio questa mattina, apprendiamo che anche in Egitto il generale Ahmed Ragai Attiya ha chiesto di demolire il Monastero cristiano di Santa Caterina che accoglie 25 monaci. Pisa, se sino a questo momento poteva sentirsi estranea alle vicende dell’islam e del fondamentalismo, con la costruzione di una moschea (con minareto e centro culturale annesso) verrà a trovarsi in prima linea. E di questo è necessario prenderne atto. La nostra è sempre stata una cultura dell’accoglienza. Non ci siamo mai tirati indietro nell’aiutare e nell’ascoltare culture e religioni differenti. Ma in questo momento – guardando anche quello che sta accadendo nel mondo, guardando le centinaia di cristiani uccisi quotidianamente nel califfato e le migliaia di cristiani discriminati anche in quei paesi arabi che si definiscono “moderati” – non possiamo tollerare la creazione di una moschea a Pisa. La nostra è una città dove, seppur in mano al peggior perbenismo della sinistra italiana, cittadini e istituzioni devono rendersi conto che non è tollerabile un’apertura, così forte, verso altre culture, religioni e civiltà differenti da quella nostra. È necessario fare dei passi indietro sulla tolleranza affinché a guadagnarne sia la sicurezza dei nostri cittadini e, più in generale, degli italiani. Pisa di per se è già una città con enormi problematiche di sicurezza e di criminalità. Non possiamo permettere che il capoluogo di provincia diventi anche un potenziale centro di raccordo per jihadisti infiammati dal desiderio di combattere la guerra santa all'estero o punto di riferimento per la formazione di cellule dormienti pronte a colpire in casa nostra. Proprio per questo diciamo a gran voce, no alla costruzione di una moschea a Pisa. Diciamo a gran voce, no al rischio di un califfato islamico pisano. Il movimento giovanile di Forza Italia in Toscana e chiaramente anche a Pisa, non rimarrà fermo a guardare. Chiederemo ai toscani con una raccolta firme cosa ne pensano e se veramente vogliamo, ancora una volta, abbassare la testa di fronte alle continue aggressioni alla civiltà occidentale da parte di chi ci odia piú di quanto ami i propri figli. Luca Cuccu Coordinatore Regionale Forza Italia Giovani. Quest’ultimo dice: «È necessario fare dei passi indietro sulla tolleranza affinché a guadagnarne sia la sicurezza dei nostri cittadini».

Nella battaglia entra anche Susanna Ceccardi, della Lega Nord: " Presto una moschea anche a Pisa, proprio dietro a uno dei simboli maggiormente rappresentativi della cristianità e dell'arte sacra del mondo: Piazza dei Miracoli. In Siria e in altri paesi islamici i cristiani continuano ad essere massacrati, stuprati, torturati, e noi, nel totale colpevole silenzio delle più alte cariche della Chiesa Cattolica, spalanchiamo le frontiere, mettiamo a disposizione le risorse del nostro stato sociale per l'accoglienza, cambiamo regolamenti urbanistici per  costruire moschee. Abbiamo combattuto strenuamente in Afghanistan per scovare Bin Laden e sconfiggere i talebani, e poi, siccome pecunia non olet, vendiamo volentieri le nostre cave di marmo alla sua famiglia. Ci battiamo da secoli per l'emancipazione della donna, ma abbiamo timore a dire che l'islam è una religione oppressiva per il genere femminile. Paghiamo laute ricompense per riavere indietro le due ragazzine varesotte partite come volontarie per la Siria, ma facciamo di tutto per permettere la costruzione di centri di cultura islamica, così da convertire magari qualche altro italiano infedele da spedire in Siria per essere rapito. Qual è il discrimine tra Islam moderato ed estremista? Come possiamo noi garantire che nelle nostre moschee, anche in quella che sorgerà a Pisa, non si inneggi all'odio e alla violenza, non si predichi la jhiad, o l'uccisione di tutti gli ebrei come ha affermato l'imam di san Donà di Piave soltanto un mese fa? Noi ci opporremo strenuamente alla costruzione di questa moschea, semplicemente perché non vogliamo rendere vane le battaglie per l'indipendenza e l'affermazione dell'Occidente di Poiters, di Lepanto, di Vienna contro l'avanzata dell'islam. I nostri antenati, anche pisani e toscani, in prima linea hanno combattuto per la difesa della nostra cultura, che ha permesso oggi a noi donne di girare a volto scoperto, di essere uguali agli uomini,e ad ogni persona di rivendicare diritti individuali. Ricordiamoci che nella nostra bandiera la croce bianca rappresenta il popolo pisano che si è adoperato più volte a difesa della religione cristiana nelle varie crociate contro i saraceni. Infatti, nel 1017 Papa Benedetto VIII ha donato alla città di Pisa una croce d’argento e lo stendardo crociato, dato che la repubblica marinara si era mossa verso la Sardegna per liberarla dai Saraceni. Non dimentichiamo la nostra storia, non dimentichiamo le nostre antiche battaglie per la libertà e la dignità della nostra gente, uomini e donne. 

Mentre l’imam di Pisa Mohamad Khalil, riprendendo le parole Papa, afferma: «Chi uccide in nome di Allah non appartiene all’Islam».