Con il marchio Pecora Nera l'Anffas potrebbe aprire un bar

Ma nessuna garanzia che riassorbirà il personale del ristorante

Lo staff della Pecora Nera

Lo staff della Pecora Nera

Lucca, 25 maggio 2016 - Addio Pecora Nera. L’assemblea della coop «Segni Particolari Nessuno», come abbiamo già accennato nell’edizione di ieri, ha certificato la chiusura dell’esperimento a seguito della scelta di Anffas di non erogare nessun tipo di contributo per il 2016, ma di limitarsi alla copertura, attraverso operazioni contabili e il versamento di una cifra intorno ai 5000 euro, dello sbilancio registrato nell’esercizio 2015, quando il cda della coop era guidato dagli stessi esponenti di Anffas. Da marzo di quest’anno, invece, con le dimissioni di questi, sono subentrati lavoratori del ristorante e genitori di alcuni dei ragazzi impiegati alla Pecora Nera. Che, con ogni probabilità, risorgerà, con il solito nome, che appartiene a Anffas, in altre forme. Ovvero con un bar che dovrebbe aprire i battenti in centro storico. Anffas, da parte sua, ribadisce la sua scelta di chiudere con il ristorante.

«Anffas Lucca ha fatto di nuovo la sua parte – si legge infatti in una nota – ha dato la copertura necessaria per far quadrare il bilancio 2015 del ristorante La Pecora Nera rinunciando a un credito nei confronti della cooperativa che lo gestisce e sostenendo economicamente il progetto educativo dello scorso anno. Resta impossibile per l’Associazione dare un contributo sul 2016, come annunciato all’assemblea dei soci del 12 maggio scorso, a causa delle difficoltà che essa stessa sta affrontando sui vari servizi per i disabili che gestisce per conto dei Comuni». E Anffas contesta anche la ricostruzione fatta dai soci della cooperativa. «Sebbene molto amareggiati per alcune falsità diffuse a mezzo stampa dai rappresentanti della cooperativa – prosegue la nota – i dirigenti di Anffas Lucca si dicono soddisfatti per essere riusciti a confermare il sostegno per l’attività 2015, pattuito nei mesi scorsi in occasione di due assemblee».

«In queste sedi - aggiungono - era anche stato stabilito l’iter che avrebbe portato alla graduale separazione tra l’associazione e la cooperativa sociale «Segni particolari nessuno» che gestisce il locale di piazza San Francesco. Anffas, infatti, è in grado di sostenere economicamente il progetto di inclusione lavorativa dei ragazzi disabili ma non può sobbarcarsi gli aspetti inerenti il lato commerciale». Una ricostruzione che non convince i soci della coop, che hanno sostenuto come la volontà di far morire il ristorante, che solo di affitto paga quasi 50mila euro l’anno, venga da lontano. «Il 12 di maggio non c’è stata nessuna assemblea – replica Piergiorgio Paoli – ma solo un incontro con il cda della coop nel corso del quale Anffas si è resa disponibile solo alla copertura del bilancio 2015. Tutto quanto sta accadendo e che viene fatto passare come decisione congiunta, non risulta essere presente nel libro di soci. Quanto alle falsità, mi pare non dicano quali. A inizio 2017 la cooperativa sarà privata della possibilità di andare avanti. Cosa ci hanno detto riguardo a chi perderà il lavoro? Assolutamente nulla. Il loro nuovo progetto non ci è mai stato spiegato né detto se verranno recuperate le persone che lavorano alla Pecora Nera».