Scontro sulla mensa. Pd insorge contro la Buonriposi: "Qual è il suo ruolo attuale?"

Un attacco diretto ricordando che è stata assessore in passato

Mensa scolastica (Germogli)

Mensa scolastica (Germogli)

Lucca, 19 ottobre 2015 - Lo scontro sulla mensa e sul panino all’ora di pranzo si colora sempre più politicamente. E’ un problema del Comune o della scuola? Ci sono regole da rispettare nella scuola? Può una dirigente scolastica modificare l’orario di entrata e uscita da un giorno all’altro? Nel frattempo non dobbiamo dimenticare l’intreccio di ruoli. Carla Reggiannini, la dirigente sotto accusa da un gruppo di genitori, non è soltanto responsabile di un Istituto comprensivo ma è anche consigliere comunale del Pd, oltre ad essere stata vice sindaco con Tambellini. Cinque consiglieri comunali del Partito democratico: Teresa Leone, Enrica Picchi, Francesco Battistini, Renato Bonturi e Paolo Moriconi intervengono puntando il dito contro la dirigente dell’ufficio scolastico territoriale, Donatella Buonriposi.

«Interessanti le efficienti e inclusive prese di posizione della responsabile dell’ufficio scolastico Buonriposi – si legge nel messaggio – che mi auguro ispirate esclusivamente dal suo ruolo tecnico, perché se così non fosse sarebbe non solo preoccupante per il suo ruolo attuale, ma anche incongruente con il suo precedente ruolo di assessore all’istruzione del Comune di Lucca, in cui non ricordiamo che lei avesse previsto la fruizione “à la carte” dei servizi scolastici né del servizio mensa. Comunque, poiché crediamo e vogliamo sperare che prevalga il suo ruolo attuale, vorremmo chiederle perché il ministero non preveda, nei suoi moduli di iscrizione alla scuola, la possibilità di aderire o meno a parziali aspetti dell’offerta del servizio scolastico e soprattutto vorremmo chiederle se il ministero, e lei nel suo ruolo di responsabile per lo stesso, abbiano previsto personale aggiuntivo per vigilare sui ragazzi le cui famiglie facciano scelte personalizzate nella fruizione del tempo scuola. Se questo personale a disposizione ci fosse forse sarebbe possibile articolare anche una offerta specifica in spazi diversi per chi vuole gestirsi il pasto in autonomia e sotto la responsabilità dei familiari per quanto riguarda la composizione e il confezionamento del cibo, e del personale della scuola per quanto riguarda la sicurezza e incolumità dei bambini stessi».

«Infine una raccomandazione: forse la prof.ssa Buonriposi dovrebbe informarsi meglio sulla questione delle tariffe applicate: 5 euro li pagano solo quelli che hanno un reddito superiore. E se hanno più bambini usufruiscono comunque di uno sconto. Se c’è una cosa di cui questa amministrazione – continuano i cinque consiglieri Pd – è orgogliosa è di avere fatto maggiore equità nell’accesso al servizio per cui effettivamente ogni famiglia oggi paga in proporzione alle sue possibilità. Ed infatti molti genitori si sono resi conto solo da poco tempo che per loro sarebbe stato vantaggioso presentare il modello Isee, quindi ammettono che tante famiglie potevano rientrare in altri livelli tariffari e non avrebbero dovuto pagare la tariffa piena di 5 euro».