Rivolta tra i profughi, "dateci i nostri soldi"

Al centro di accoglienza dei richiedenti asilo di via Spallanzani

Tensione con i profughi

Tensione con i profughi

La Spezia, 31 ottobre 2017 – Tumulto ieri mattina al centro di accoglienza dei richiedenti asilo di via Spallanzani 22 per sollecitare l’assegnazione della carta di identità, la tessera sanitaria plastificata e l’erogazione dei cosiddetti pocket-money, la somma di denaro riconosciuta dalla legge agli ospiti in attesa della definizione dello status: 2,5 euro al giorno, liquidati mensilmente sulla base delle presenze effettive nella struttura gestita dalla società Le case di Camilla.

La metà degli ospiti lamentava a Emanuela Grammatica, gestore della struttura, ritardi nel pagamento della paghetta di settembre e sollecitava la liquidazione di quella di ottobre. Una protesta sopra le righe: o tutto o niente, con contestuale rinuncia a frequentare i corsi di italiano. Questione di dignità. La situazione è precipitata quando un richiedente asilo ha voluto dissociarsi dal coro. «Io voglio essere pagato; voglio andare a studiare». Risultato: è stato aggredito.

In uno dei quattro appartamenti del complesso di via Spallanzani adibito a centro di accoglienza è scoppiato il parapiglia: urla, botte, sangue. Fortunatamente, piccole gocce di sangue: quelle sgorgate dal polso di una mano della vittima, probabilmente indotte dal contatto con del vetro, forse una vetrina. I condomini, che da tempo lamentano la convivenza con gli extracomunitari, si sono impauriti. Hanno chiamato 112, 113, 118. In una manciata di minuti sono piombate gazzelle, pantere, ambulanza. Il solo suono delle sirene è bastato ad indurre i tumultuosi a calmarsi.

La Grammatica, dal suo canto, ha spiegato che seppur era maturato il tempo per saldare il mese di settembre per effetto del compimento delle procedure amministrative sulla verifica delle presenze effettive (partecipazioni ai corsi d’italiano comprese) non era tecnicamente possibile saldare ottobre, non ancora giunto al capolinea. Di qui, però, la disponibilità a erogare un anticipo. La trattativa si sviluppata davanti a funzionari e agenti della Digos che, in pari tempo, hanno effettuato delle verifiche sulla gestione della finanziaria del centro. Risultato: nessuna contestazione al gestore, rivelatasi convincente nel dimostrare la correttezza del suo operato. A presidiare il palazzo di via Spallanzani c’erano poliziotti della Volante e carabinieri del Nucleo Radiomobile. Solo attorno alle 12,30 le pattuglie si sono allontanate.

Il gestore del centro Grammatica, alla fine, contattata, ha spiegato: «La situazione è tornata sotto controllo; c’è solo stato un momento di tensione; spiace constatare che è stata colta la palla al balzo per fare di un’incomprensione un’occasione di rilancio della protesta dei condomini. Per il resto le verifiche hanno accertato la correttezza del nostro operato sul piano della tenuta contabile e delle procedure di erogazione dei pocket money. A differenza di altri centri, per noi ci sono maggiori difficoltà a portare a termine in tempi brevi le procedere per carta di identità e tessera sanitaria plastificata. Lo abbiamo spiegato agli utenti, a cui comunque è stata rilasciata la tessera sanitaria cartacea; il problema è che quella non è riconosciuta dalla macchinette per la vendita delle sigarette per procedere all’acquisto... il problema, poi, alla fine è tutto lì... Tanto rumore per nulla».

Quel «nulla» è invece tanta fonte di ansia per i residenti del palazzo che, già in passato, avevano lanciato Sos alla prefettura e alla procura della Repubblica per le condizioni in cui, dall’oggi al domani, si sono trovati a vivere, in pratica da un anno a questa parte, non appena è stata formalizzata la convenzione fra privato e prefettura, che, fra l’altro, prevere la corresponsione di 35 euro giornalieri per il mantenimento dei richiedenti asilo.

«Non siamo razzisti ma le istituzioni dovrebbero avere la premura di tutelare in primo luogo gli italiani. Gia in passato si sono verificate situazioni incresciose nei rapporti con gli ospiti. C’è chi ne ha fatto le spese anche sul fronte dei dipendenti del centro; una ragazza tempo fa è stata vittima di un’aggressione mentre era al servizio mensa. Ha tutta la nostra solidarietà...».

Corrado Ricci