“Caduti da amianto, serve la verità”: in marcia con i giacobini del golfo

Sabato la manifestazione promossa dalla nuova associazione

EMERGENZA Molti i lavoratori che, ha distanza di anni, hanno subito e  subiscono le conseguenze dell’esposizione all’amianto

EMERGENZA Molti i lavoratori che, ha distanza di anni, hanno subito e subiscono le conseguenze dell’esposizione all’amianto

La Spezia, 7 ottobre 2016  - CADUTI da amianto: sarà dedicato a loro il “cammino della memoria” in programma domani dalle ore 10 su iniziativa del gruppo “I giacobini del golfo”. Obbiettivo: «Conoscere la verità sul rischio amianto alla Spezia ieri e oggi, chiedere sostegno con adeguate informazioni ambientali e legali alle famiglie dei caduti». La partenza sarà alle 10 da piazza Caduti del lavoro con arrivo, circa due ore più tardi, alla centrale Enel. Sooste simbolo in siti in cui l’amianto ha colpito in modo più massiccio: davanti all’Arsenale; in viale San Bartolomeo dove erano i cantieri navali; davanti alla centrale Enel. «Una sosta simbolica – proseguono gli organizzatori – anche di fronte all’ammiragliato di via Chiodo e alla prefettura affinché rendano note o comunque ricerchino verità sepolte, come è emerso dal processo in corso a Padova». Sit-in anche di fronte al Comune: «Mai ha chiesto indagini epidemiologiche, mai si è posto il problema dell’amianto nelle aziende partecipate, mai ha pensato di assistere i familiari delle vittime con sportelli informativi».

“I GIACOBINI del golfo” sono un gruppo in cui sono confluiti la Sinistra dei valori di Sebastani e Parrillo, l’ex lista civica “Spezia torna a volare” di Roberto Quber e “Per la nostra città” del consigliere comunale Giulio Guerri. Alla marcia aderiscono Afea, l’associazione delle famiglie degli esposti all’amianto, Prc e il circolo Giacomo Brodolini. Adesioni individuali dai figli delle vittime dell’amianto: Massimiliano e Silvia Godani, il cui papà lavorava all’Arsenale; Alessia Vespa, il cui papà lavorava allo stabilimento Muggiano di Fincantieri; Cristiano Stefanelli, il cui papà lavorava alla centrale Enel; Massimo Perroni, il cui papà lavorava a Mariperman. Si tratta di persone i cui genitori sono morti per un mesotelioma pleurico o per adenocarcinoma polmonare e che hanno vinto o hanno aperto le cause contro il datore di lavoro. Aderiscono anche gli avvocati Claudio Orlandi, Sabrina Romagnoli ed Emiliano Barbieri. La Cgil ha inviato agli organizzatori una lettera di apprezzamento per l’iniziativa ma «ritiene inopportuna una sua adesione ad una manifestazione promossa da gruppi politici». Replica il giacobino Roberto Quber: «Comprendo e non contesto la posizione della Cgil. Ricordo, però, che la marcia non è una manifestazione elettorale ed è aperta a tutti, tanto che non vi saranno bandiere o simboli, nemmeno quelli dei gruppi organizzatori».