Piazza tappezzata di scarpe rosse contro la violenza

"Impariamo a respirare amore"

Il momento in cui sono state sistemate in piazza Dante le scarpe rosse diventate simbolo della lotta al femminicidio (Foto Aprili)

Il momento in cui sono state sistemate in piazza Dante le scarpe rosse diventate simbolo della lotta al femminicidio (Foto Aprili)

Grosseto, 26 novembre 2016 - Scarpe rosse in terra, a simboleggiare le vittime di femminicidio: così, ieri mattina, piazza del Duomo si è colorata di rosso, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una manifestazione voluta dall’amministrazione comunale in collaborazione con Soroptimist club Grosseto, l’associazione di donne che da anni combatte per le pari opportunità. Non è mancata, inoltre, l’adesione delle associazioni Lions Aldobrandeschi, Cif, Lions Host, Moica, Olimpia De Gouges, Pasfa e Rotary, che hanno prontamente appoggiato l’iniziativa.

Ed il titolo scelto per la manifestazione, «Le mie scarpe rosse perché…», non è un caso: indossare qualcosa di rosso e ricoprire la piazza di scarpe equivale a dire no alla violenza sulle donne. La manifestazione si è aperta con una breve storia d’introduzione, per spiegare l’origine della giornata contro la violenza, nata come commemorazione del tragico assassinio delle tre sorelle Mirabal, rivoluzionarie impegnate nella lotta contro la dittatura. Poco dopo, sono state posizionate le scarpe rosse nella piazza, come simbolo di femminicidio: ogni paio di scarpe racconta una storia, forse di paura e violenza, ma anche di speranza, come gli oggetti rossi, che le alunne delle scuole presenti alla manifestazione hanno scelto d’indossare per l’occasione.

Una maglietta, una sciarpa o semplicemente un accessorio, purché di quel colore, mentre con le mani tenevano su un grosso slogan con scritto: «Impariamo a respirare l’odore dell’amore». Ed è poi arrivato poi il momento degli alunni delle scuole, coprotagonisti dell’evento, che hanno riprodotto alcuni brani scelti per l’occasione, tra cui un testo inedito scritto da uno studente dell’Istituto Leopoldo II di Lorena. A seguire, l’intervento del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna che ha così commentato: «E’ una bella manifestazione, questa, che vede la partecipazione di molti giovani per fare luce su un tema importante. I giovani sono importanti, devono essere in prima linea, nella lotta contro la violenza».

Le cifre, infatti, parlano chiaro: dal 2015 al 2016, in Italia, sono ben 155 i casi di donne uccise, 300 i casi di stalking e oltre 9000 gli episodi di violenza domestica. Numeri in crescita, per i quali è necessario intervenire, anche attraverso la sensibilizzazione dei più giovani e il loro coinvolgimento durante queste iniziative. «La manifestazione è fortemente voluta dall’amministrazione comunale e il club Soroptimist Grosseto – ha poi precisato l’assessore alle pari opportunità, Chiara Veltroni –. E’ importante che attraverso le parole si renda leggibile ogni segno di questa piaga sociale, il femminicidio, che deve esser combattuto con forza e coraggio».