Abbandona il suo cane, condannata

Grossetana fa ricorso, ma anche la Cassazione le dà torto

Una grossetana condanna anche dalla Cassazione per avere abbandonato il proprio cane

Una grossetana condanna anche dalla Cassazione per avere abbandonato il proprio cane

Grosseto, 5 gennaio 2016 - Era finita a processo per avere abbandonato un cane. Uno dei reati che seppur non puniti con sanzioni elevatissime, dà più disgusto e crea maggior dibattito sociale di altri che prevedono pene più severe. In questo caso la grossetana di 44 anni era stata condannata dal tribunale di Grosseto proprio per essersi disfatta del proprio amico a quattro zampe: un meticcio. E’ stata processata per maltrattamentio di animali e ritenuta colpevole.

Lei, però, ha deciso di andare avanti nella battaglia legale, contro l’accusa di avere abbandonato il suo Fido. Forse non ritenendo di averlo abbandonato, ma soltanto di avere scelto di non voler più continuare ad occuparsi di lui. Ha così deciso di contestare la condanna e ha proposto appello.

Contestazione che è finita sui banchi dei giudici della settima sezione penale della Corte di Cassazione.

In realtà si è trattato di un decisione piuttosto semplice e che ha richiesto poco tempo e poche pagine di motivazione, per cui il ricorso presentato è stato definito «inammissibile». Per una serie di motivi, tra i quali anche che il legale che lo ha firmato e depositato non è tra i cosiddetti «cassazionisti», cioè abilitato a discutere davanti ai giudici della Suprema Corte.

Per questa e per altre ragioni procedurali, il ricorso è stato respinto e l’imputata condannata a pagare mille euro di spese. Resta il fatto: i giudici di merito, in questo caso del tribunale di Grosseto, l’hanno ritenuta colpevole di maltrattamento di animali. Una sentenza che ora diventa definitiva e inoppugnabile.