La mostra negata ai bambini, parla l'imam: "E' un errore, io e i miei figli ci andremo"

Il capo della Comunità islamica critica la decisione della scuola elementare Matteotti di annullare la visita a "Bellezza Divina" perché i crocifissi urterebbero i non cattolici. Il rabbino Levi: "L'ho vista e mi è piaciuta"

L'imam della Comunità islamica di Firenze, Izzeddin Elzir

L'imam della Comunità islamica di Firenze, Izzeddin Elzir

Firenze, 12 novembre - "Arte e bellezza sono strumenti per capire la diversità". L'imam Izzedin Elzir (capo della Comunità islamica fiorentina e presidente dell'Ucoii) boccia decisamente la scelta della scuola elementare Matteotti di annullare la visita, già programmata, alla mostra "Bellezza Divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana" (in corso a Palazzo Strozzi di Firenze fino al 24 gennaio 2016) per "venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche", in particolare per le immagini dei crocifissi.

L'imam Elzir, però, smonta questa lettura: "Io e i miei figli ci andremo e invito tutti ad andarci. Spesso vengono cancellate queste visite per non dare noia, ma vorrei ripetere per l'ennesima volta che il crocifisso per un musulmano non è una cosa che non rispettiamo, lo rispettiamo perché è il simbolo di una fede religiosa e noi rispettiamo la fede e il simbolo della fede". Così, dopo una mattinata al Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa cattolica, passata a parlare di dialogo ecumenico e interreligioso e a sottolineare come la diversità sia una ricchezza (in pieno accordo con il rabbino), l'imam Izzedin Elzir (capo della Comunità islamica fiorentiona e presidente dell'Ucoii) ha l'occasione, quindi, per ribadire il concetto. 

Sul tema iè stato interpellato anche il rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze, Joseph Levi: "Ho visto la mostra e mi è piaciuta molto perché amo l'arte, ma certo che abbia un taglio molto cristiano questo è vero. La decisione della scuola? Questo spetta agli educatori, non a me".

La mostra "Bellezza Divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana",  è dedicata alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento attraverso oltre cento opere di celebri artisti italiani, tra cui Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, e internazionali come Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Stanley Spencer, Georges Rouault, Henri Matisse.

Grandi protagoniste della mostra sono celebri opere come l’Angelus di Jean-François Millet, eccezionale prestito dal Musée d’Orsay di Parigi, la Pietà di Vincent van Gogh dei Musei Vaticani, la Crocifissione di Renato Guttuso delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Crocifissione bianca di Marc Chagall, proveniente dall’Art Institute di Chicago

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