Le zingare travestite da “artiste”. Dietro il trucco elemosina e borseggi

Così mendicanti “storiche” cercano di eludere la task force delle forze dell’ordine

Truccate di bianco per chiedere l'elemosina (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Truccate di bianco per chiedere l'elemosina (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Firenze, 13 luglio 2015 - Le zingare travestite da mimi: è l’ultima frontiera dell’abusivismo. Dimenticatevi le immagini dei gonnelloni floreali e delle lunghe trecce e infradito di gomma, le esperte dell’accattonaggio molesto ora cercano di confondersi tra gli artisti di strada, tra le statue viventi fiorentine, fiore all’occhiello della città, che intrattengono i turisti e incantano i fiorentini. E che hanno guadagnato la propria ‘autorizzazione’ solo dopo aver superato attente selezioni.

Ce ne sono sei, almeno quelle che abbiamo contato noi: fanno la spola tra piazza della Signoria e piazza della Repubblica. Girano vestite di bianco con il volto completamente gessato, si avvicinano a bambini e famiglie e tra una carezza e un sorriso cercano di portare via il portafogli pur tentando di abbozzare una sorta di spettacolino senza averne le capacità e un ancor minore presenza scenica. Camminano spesso in coppia, si fingono clown e cercano di intrattenere i più piccoli, spesso contrariati da tale invadenza se non addirittura impauriti. Ti stringono la mano e poi ti chiedono qualche spicciolo per ricambiare la ‘simpatia’.

Le prime ‘zingare travestite’ sono sbucate un paio di settimane fa quando i controlli contro l’abusivismo sono diventati più insistenti e capillari. D’altra parte, difficile continuare a mendicare con le forze dell’ordine che tengono sotto occhio il centro città come fosse un obiettivo sensibile. Meglio ingegnarsi e cercare di passare inosservati mescolandosi agli artisti di strada, che in maniera del tutto legittima e in molti casi apprezzata svolgono la loro attività. E così oggi il piccolo esercito di abusivi conta all’incirca sei nuove leve. «Sono fastidiose» hanno subito messo le mani avanti i commercianti, preoccupati dalla nuova fonte di rischio.

"Si sforzano di fare le simpatiche — raccontano — e mettono le mani nella busta delle patatine, nella vaschetta della frutta o cercano il contatto con i bambini". L’abusivismo diffuso è una piaga della città. Difficile smantellare il grosso mercato dell’illegalità. Se i fuorilegge intuiscono che una postazione è sotto controllo si spostano. Con un risultato: il problema si spalma ma non si risolve. Il grande sforzo di forze dell’ordine (al completo) e di Palazzo Vecchio, anche alla luce dei recenti episodi di violenza, è sotto gli occhi di tutti, per carità: gli abusivi in centro sono molti meno.

Anche in una zona come San Lorenzo, da sempre in pole position per il numero di venditori illegali. Ma come sempre c’è chi si ingegna. Ed ecco che le zingare diventano mimi e gli abusivi più astuti si fanno ‘invisibili’ con le lenzuolate che lasciano il posto ai magazzini: la merce c’è ma non si vede. E continua a essere venduta lo stesso. Un mercato fluttuante alla ricerca continua di nuovi orizzonti e nuovi business.

Rossella Conte

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