I genitori hanno rivisto Lorenzo. "Fiumi di parole per ricordarlo"

La tragedia in Malesia. L’incontro coi compagni di corso per capire cos’è accaduto

Lorenzo Borella

Lorenzo Borella

Firenze, 20 aprile 2016 -  «IL VUOTO è incolmabile e il dolore non dà tregua». È appena atterrata in Malesia la mamma di Lorenzo Borella. Silvia Stacchini col marito Gianluca, titolare di Automec e Autoscana, non riesce a darsi pace. «Dovrei e vorrei scrivere fiumi di parole per ricordarlo...», dice distrutta. Ieri i genitori hanno potuto vedere il loro ragazzo all’ospedale di Sultanah Nur Zahirah. Straziante. «E’ morto nel suo ambiente che amava tantissimo: il mare, dice Silvia. Lorenzo conosceva bene le problematiche connesse all’apnea: non sappiamo come sia potuto cadere in questa ‘trappola’. Vorrei scrivere dei rischi dell’apnea, anche per esperti come lui che forse era troppo confidente...».

Sul profilo Fb di Silvia Stacchini c’è una bella foto di Lorenzo; come copertina lei che sprizza gioia tra i suoi due amori: Jacopo e ‘Lore’. Momenti di gioia e di felicità interrotti domenica pomeriggio quando la polizia ha suonato alla porta di casa Borella. Racconta affranta Mirella, nonna di ‘Lore’: «Cercavano Gianluca, mio figlio, il babbo di Lorenzo, ma era fuori. L’ho chiamato: già sapeva dalla Farnesina che era successo qualcosa a Lorenzo». Di lì a poco la terribile verità. «Un dolore indicibile. Era come un figlio. Abitiamo tutti insieme, l’ho visto crescere giorno dopo giorno». Lorenzo era tornato a casa a metà marzo poi via. «Amava il mare: era la sua vita», ripete la nonna. «Non so quando rientrerà la salma, non so se sarà cremata. Io sono per rivedere il mio Lorenzo: è un pezzo del mio cuore». Un giovane che sapeva farsi amare: la conferma nel diluvio di splendidi messaggi sulla bacheca Fb. ‘Spero che tu possa continuare a studiare i tuoi amati squali in un’altra dimensione’ scrive un’amica. ‘Ci mancherai per il resto dei nostri giorni’, le parole di alcuni compagni di avventura. A nome dei ragazzi del master Tropimundo, Jonathan si rivolge a Silvia: «Le lacrime versate da tutti noi non colmeranno la voragine creata. Lorenzo è stato tutto ciò che una persona potrebbe desiderare da un amico: lealtà, solarità, simpatia, intelligenza.. Lo vogliamo ricordare come sempre,sorridente.Un sorriso capace di far tornare voglia d’andare avanti’.

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