Prima le avances, poi le botte. Ragazzina aggredita in strada

Colpita al volto con un pugno

La 17enne era con un coetaneo quando è stata avvicinata dall’uomo

La 17enne era con un coetaneo quando è stata avvicinata dall’uomo

Firenze, 29 maggio 2018 - Non è successo di notte, ma di giorno, poco dopo le 16 di sabato pomeriggio. Non in una stradina secondaria ma nella frequentatissima piazza San Jacopino, sotto gli occhi di alcuni passanti e commercianti. Proprio qui, una ragazza di soli 17 anni è stata colpita con un pugno in faccia così violento da scaraventarla a terra. La 17enne, una ragazza italiana che vive in zona, è stata portata in ospedale e refertata con 3 giorni di prognosi. Per fortuna nessuna conseguenza grave.

«Ma mia figlia ora ha paura, è sotto choc. Non vuole nemmeno portare il cane fuori» ha raccontato la madre della ragazza. Riavvolgiamo la pellicola. La 17enne era col fidanzato, un coetaneo fiorentino, quando, intorno alle 16, all’altezza di piazza San Jacopino, angolo via Maragliano, è stata avvicinata da un uomo egiziano che si è lasciato andare ad alcuni apprezzamenti. Le avances sono diventate sempre più insistenti, così fastidiose da spingere la ragazza e il fidanzato a ribellarsi. Ma alla richiesta di finirla, l’uomo, come per dispetto, si è avvicinato al ragazzo per colpirlo ma ha finito col centrare la 17enne che era nel mezzo. Un colpo secco, tra la faccia e il collo, che l’ha spinta a terra. Tre giorni di prognosi e tanta, tanta, paura.

«E’ sotto choc ancora» racconta Francesca Lorenzi, presidente del comitato San Jacopino, un’amica di famiglia. «E’ assurdo che accadano queste cose – dice –, è assurdo che una donna non possa sentirsi libera di girare con una gonna e una maglietta. Noi non ne possiamo più, polizia e carabinieri sono presenti, i controlli sono anche aumentati. Corrono quando noi li chiamiamo. Ma siamo invasi da stranieri di ogni nazionalità e ora con il ramadan in corso sono sempre di più e anche più nervosi». Francesca, più volte ci ha messo la faccia per denunciare i problemi del suo rione. «Ma basta abbassare l’attenzione un attimo – prosegue – per ritrovarsi senza portafogli, derubati in casa o sul posto di lavoro. E spesso, sono molto aggressivi. Chiediamo di fare un censimento, vogliamo sapere chi sono, da dove vengono e se hanno il permesso per stare in Italia».

Rossella Conte

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