Palazzo occupato dai migranti, ma i proprietari pagano bollette e imposte

L'ex hotel Madison è in mano a extracomunitari e il Comune non procede né riferisce sugli sgomberi. E ora anche i lavori obbligatori per adeguare gli impianti

Barbara Vannucci e lo zio Gabriele, comproprietari dell’immobile

Barbara Vannucci e lo zio Gabriele, comproprietari dell’immobile

Firenze, 25 marzo 2017 - La proprietà privata è un furto, o l’occupazione una violenza? «Ho chiesto a Comune, Prefettura, e forze dell’ordine, di poter vedere gli atti sull’occupazione di un edificio della mia famiglia; di poter sapere quali criteri e liste regolano la calendarizzare degli sgomberi. La Prefettura ha risposto no: ‘atti inerenti alla tutela dell’ordine e sicurezza pubblica’. Però mi si ‘assicura che lo sgombero è all’attenzione del comitato...’». Un muro di gomma. E un’altra beffa per la famiglia Vannucci proprietaria dello stabile di via Bardazzi 4, angolo via Baracca, il cui primo piano – 27 ex stanze, 500 metri quadrati, già hotel Madison – è in mano ad extracomunitari.

Spiega Barbara Vannucci, comproprietaria coi fratelli e il padre e lo zio, Gabriele e Raffaele, 75 e 72 anni: «Dopo il sopralluogo dei pompieri aspetto l’ordine del Comune alla firma dell’architetto Elisabetta Fancelli di provvedere noi ad adeguare gli impianti non a norma! Noi che non possiamo in pratica entrare nella nostra proprietà, eppure paghiamo le utenze!». Paradossi italiani. Fra tre mesi saranno passati tre anni dall’occupazione (8 giugno 2014), 70 persone spalleggiate dal Movimento lotta per la casa. Da allora vani tentativi di rientrarne in possesso. C’era già una trattativa per vendere le 27 ex camere. E’ saltato tutto.

«Fu studiata nei dettagli, neanche avessero le piantine catastali. Sapevano dell’ex albergo, che al 1° piano si entra solo dal civico 4, che loro hanno sbarrato a tutti, mentre gli inquilini dal 2° al 7°piano, entrano da un altro ingresso, senza disturbare i condomini..». Da 33 mesi i Vannucci trovano porte sbarrate. Pagano bollette e imposte, non possono accedere all’edificio, a volte neppure per provvedere alle riparazioni. «Devo prima contattare ‘negoziatori’ africani. E sempre sotto la supervisione di un esponente del Movimento di lotta per la casa che ripara i guasti con..idraulici propri. Una-due volte una volante mi ha atteso giù...».

Situazione kafkiana. «Ci sono perdite d’acqua con danni al ristorante Movida (conferma il titolare Fabio Manolio, ndr). Nel 2016, tra giugno e settembre sono più che raddoppiati i consumi idrici, da 12 a 28 metri cubi e 10mila euro di spesa in più; da tre anni pago l’Imu, 3mila euro l’anno, l’esenzione è solo per immobili di categoria A...». L’elettricità? La paghiamo tutti. «Ci sono allacci abusivi al contatore. Poi il gas. I cucinotti sono alimentati dalle bombole. A volte le accatastano nel corridoio».

Pensare che la denuncia di occupazione fu presentata subito. E subito (14 giugno 2014) il pm Massimo Bonfiglio richiese il sequestro dell’immobile per ‘invasione di terreni o edifici’, concesso 3 giorni più tardi dal giudice David Monti per impedire la continuazione del reato, con pericolo per le persone in quanto recenti lavori di ristrutturazione lasciano ancora scoperte tubature di gas, fili di collegamento di impianti elettrici, scarichi...».

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