Il sindaco Nardella critica il giudice Bagnai: 'E' inaccettabile'

'Ha provato a strangolare e violentare la ragazza ed è stato immediatamente rilasciato: non va bene'. 'Ok il principio di accoglienza, ma la legalità è un valore inderogabile'

Tribunale, toghe

Tribunale, toghe

Firenze, 1 marzo 2017 - Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella  scende in campo sulla già da più parti ampiamente criticata decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze Francesco Bagnai, aggiungendosi dunque a chi si domanda perché non venga spostato ad altri incarichi.: «La cosa che più mi lascia sgomento è il fatto che il soggetto che ha provato a strangolare e violentare la ragazza, è stato immediatamente rilasciato, e ora è a piede libero; a dimostrazione del fatto che oggi noi abbiamo un apparato normativo procedurale che non garantisce l'effettività delle norme penali e soprattutto non tranquillizza le nostre popolazioni». Così ha commentato il caso il sindaco Nardella. «Questo aspetto non va bene», ha poi precisato, aggiungendo di aver incontrato la ragazza.

«Tutto questo è mortificante e inaccettabile per i cittadini e per una comunità che si regge sul principio dello stato di diritto - prosegue ancora Nardella - Le regole ci sono ma evidentemente non funzionano le procedure che le rendano davvero effettive. Questo sistema va cambiato, altrimenti i cittadini, a partire dai più deboli e indifesi, perderanno sempre di più la fiducia nelle istituzioni e nel prossimo. Nessuno di noi mette in discussione il principio di accoglienza ma la legalità è un valore inderogabile».

Per quanto riguarda «le mie competenze mi sono messo a disposizione con tutta la giunta per mettere in campo una serie di misure che possono agevolare le donne sole in orari notturni a maggior rischio: dal potenziamento del trasporto pubblico, all'installazione di telecamere di videosorveglianza, a formule agevolate con i taxi» fino ad arrivare «al finanziamento di corsi di autodifesa per donne, con il nostro assessorato allo sport», ha concluso Nardella.

Nei giorni scorsi la giovane aveva scritto una lettera aperta al sindaco in cui chiedeva aiuto, spiegando di parlare a nome di tutte «le ragazze che hanno paura».

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