Per Natale una nuova mensa per i poveri a Rignano

Di fronte ad ulteriori richieste di aiuto sia di cittadini italiani che di migranti la comunità parrocchiale di Rignano sull'Arno ha deciso di fare qualcosa

Il vescovo Mario Meini con alcune volontarie

Il vescovo Mario Meini con alcune volontarie

Rignano sull'Arno (Firenze), 16 dicembre 2017 - Dopo mesi di lavoro, partecipazione e collaborazione la mensa per i poveri nel salone della parrocchia di Rignano sull'Arno è realtà. Infatti, proprio in questi giorni, si è tenuta l’inaugurazione dei nuovi ambienti alla presenza del vescovo Mario Meini, del vicario e parroco don Giovanni, il sindaco di Rignano Daniele Lorenzini, il presidente della Bcc di Cascia Reggello e un centinaio di partecipanti. Un bel risultato per Rignano e la sua comunità che alla porte del Santo Natale inaugura quest'ambiente che rappresenta un modo pratico e fattivo di solidarietà al prossimo.

“Vogliamo prima di tutto accogliere – spiega don Giovanni Nerbini – nella nostra casa persone che riconosciamo nostri fratelli, angeli che in un certo senso il Signore stesso ci invia, per chi crede; uomini e donne con la nostra stessa dignità che le circostanze, le guerre, i soprusi, lo sfruttamento o la solitudine non hanno messo in condizione di potersi guadagnare il pane, una casa, per chi non crede. Vogliamo fare questo con umiltà sapendo che il nostro servizio non può farci sentire superiori, né ci autorizza a giudicare nessuno per alcun motivo. Ci è pure chiesto grande discrezione e riservatezza che spingano a non parlare né a raccontare, fuori dell'ambiente nel quale si deve discutere situazioni particolari in vista di decisioni importanti, delle persone che s'incontrano alla mensa e si aprono con noi mettendoci al corrente delle proprie storie ed eventuali errori”.

Un messaggio chiaro quello di Don Giovanni e un invito ad essere aperti ma allo stesso tempo discreti nel farlo. Parole che vogliono invitare ad una più ampia partecipazione di persone per questa iniziativa che avvierà a breve il suo percorso. La mensa è quindi, oggi, la risposta a maggiori richieste di aiuto che nel corso degli anni sono andate aumentando nella comunità parrocchiale da parte sia di cittadini rignanesi che di immigrati o persone di passaggio. La persistente crisi economica e il conseguente aumento della disoccupazione hanno posto diverse famiglie nella condizione di non arrivare alla fine del mese. Molte erano già le iniziative in campo sostenute dalla comunità parrocchiale come la fornitura di mobili e vestiti usati tramite l'associazione “La Formica”, l'assistenza alimentare continuativa per 25 famiglie e la fornitura di buoni per acquisto di generi alimentari per circa 3000 euro nell'ultimo biennio. Tutto bello ma non sufficiente.

Di fronte ad ulteriori richieste di aiuto sia di cittadini italiani che di migranti la Comunità parrocchiale ha deciso di realizzare una mensa per venire incontro al crescente bisogno. Un investimento non da poco per la parrocchia di Rignano, che si aggira sulle 33.000 euro più stoviglie, al quale hanno contribuito, ad ora, la BCC di Cascia di Reggello, la Diocesi con i fondi dell'otto per mille per iniziative caritative ed alcuni privati e parrocchiani. “Mancano ancora dei fondi per completare l'opera – spiegano i volontari - ma si è deciso comunque di partire. Inizialmente apriremo solo il giorno del giovedì perché coincide con il mercato settimanale e quindi vede la presenza di molti migranti in cerca di un'offerta. Ma il servizio è rivolto a tutte quelle persone che vivono in difficoltà, non solo economica, come persone anziane o sole. In futuro ci proponiamo di estendere il servizio ad altri giorni della settimana e di poter consegnare dei pasti a domicilio a chi non può lasciare la propria abitazione”.

Più di 50 volontari hanno dato la propria disponibilità a partecipare in varie forme al servizio; molti di essi hanno partecipato al corso Hccp previsto per legge per chi opera a contatto del cibo; è un gruppo molto variegato di giovani e anziani, uomini e donne, frequentatori della parrocchia e non, ma tutti uniti nell'intento di rendere un po' più solidale la comunità in cui vivono.

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