Le americane e l’accusa di stupro: la verità anche negli smartphone

Il carabiniere: «Una delle ragazze mi aveva lasciato il suo numero»

Continuano le indagini dopo il caso delle due americane

Continuano le indagini dopo il caso delle due americane

Firenze, 4 ottobre 2017 - La telefonata al taxi, il momento dello scambio dei numeri di telefono, il tasso di alcol quando le due ragazze salgono sulla gazzella. Sono questi i tre grandi nodi da sciogliere o chiarire, in vista di un eventuale processo a carico dei carabinieri Marco Camuffo e Pietro Costa, accusati di aver abusato sessualmente delle due studentesse americane. Già l’incidente probatorio, richiesto per la seconda volta dal pm Ornella Galeotti, ma non ancora fissato dal gip, Mario Profeta, sarà fondamentale per fissare alcuni di questi aspetti, tenendo conto anche di alcuni accertamenti, tecnici e non solo, disposti dalla procura.

La chiamata dal locale - Secondo i verbali dei quattro protagonisti, la telefonata al taxi con cui le ragazze volevano tornate in borgo Santi Apostoli dal ’Flò’ parte dallo smartphone di una delle due americane e viene “proseguita” da uno dei due militari. Ma quanto dura? Il carabiniere parla con la centrale taxi o no? Al nostro giornale, i tassisti hanno detto di aver inviato una vettura al piazzale. Se così fosse, perché la pattuglia decide di violare «regole note anche alla più inesperta recluta» (sono parole contenute nell’ordinanza con cui il giudice Profeta ha rigettato la richiesta di interdizione) e far salire a bordo le ragazze per accompagnarle a casa, senza peraltro comunicare niente al proprio comando? La verità potrebbe essere comunque contenuta nei cellulari delle due ragazze (dei cui contenuti è stata fatta copia) e pure nei tabulati telefonici, compresi quelli in entrata della cooperativa di trasporto.

Il giallo dei numeri - Il carabiniere scelto Marco Camuffo dice che dopo il rapporto con la 20enne T., consumato sul pianerottolo al terzo piano del palazzo in cui abitavano con altre due coinquiline le americane, ha lasciato il suo numero, che la giovane ha scritto su whatsapp. Anche in questo caso, l’analisi dello strumento potrebbe essere fondamentale per stabilire il momento in cui è effettivamente avvenuto questo scambio. Al Flò, anche C. e il carabiniere scelto Costa si sarebbero scambiati il numero, ma per i legali delle ragazze questo non influisce sul loro mancato consenso al rapporto.

L’alcol - E proprio in relazione alla capacità di esprimere consenso, diventa l’elemento chiave del processo il tasso alcolemico che verrà stabilito dalla perizia. L’orario da ricostruire è quello del tre, circa, quando le due ragazze sono nella Bravo del 112. Oltre tre ore dopo, quando sono analizzate per la prima volta, hanno ancora tassi altissimi: 1,68 e 1,59 grammi a litro.

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