"In questo liceo la femminista non è gradita"

Il 'Castelnuovo' non ospita la blogger trasgressiva e scoppia la polemica

Una manifestazione femminista negli anni 70

Una manifestazione femminista negli anni 70

Firenze, 3 marzo 2017 - L’OFFERTA era di quelle che non si possono rifiutare: ospitare durate i tre giorni di forum sulla violenza sulle donne, organizzato dagli studenti del liceo Castelnuovo, una blogger e giornalista femminista “militante” e accontentare i desideri degli studenti. Oppure “vietare” l’ospitata in nome della sobrietà e pacatezza richiesta dai genitori. Fra i due fuochi, la dirigente scolastica del liceo Castelnuovo, Maria Giuseppina Delle Rose ha scelto la seconda opzione. Ed è scoppiato il putiferio. Lo stesso che porterà alcuni studenti del Collettivo Cosmos della scuola superiore a sfilare l’8 marzo in corteo da piazza Santissima Annunziata contro il niet della preside.

Per capire cosa è successo si deve riavvolgere il nastro al 2 febbraio quando al liceo Castelnuovo prende il via una tre giorni di incontri dedicata alla donna e alla lotta al femminicidio. Fra gli ospiti proposti dagli studenti c’è anche la giornalista Eretica Whitebread curatrice del blog “Abbatto i muri” che fra i suoi cavalli di battaglia, oltre ai diritti della donna, conta anche l’identità di genere. Ma la richiesta viene respinta dalla dirigente suscitando la rabbia degli studenti. «Un comportamento vergognoso – si sfogano dal Collettivo Cosmos che raccoglie decine di studenti – il Castelnuovo non è una scuola. La decisione della presidenza infatti dimostra come le belle parole che disegnano la scuola come un luogo di integrazione non siano supportate dai fatti».

Nel mirino dei ragazzi le motivazioni dietro il no. «Le scuse trovate – aggiungono – sono state fra le più disparate. Ci sono venuti a dire che le idee del blog, quindi della sua amministratrice, sono troppo estreme e radicali. Ci è stata fatta notare la complessità delle idee femministe che non potevano essere comprese dagli studenti di prima e seconda e ‘rischiavano di essere inculcate’ nelle menti di questi ultimi». E il divieto avrebbe lasciato l’amaro in bocca al popolo degli zainetti. Dietro il niet il contenuto del blog giudicato troppo trasgressivo per ospitare la blogger, autrice anche del libro «Limbo: l’industria del salvataggio». La preside spiega i motivi del no: «Abbiamo supervisionato il blog – spiega la dirigente – per vedere se gli argomenti fossero trattati con sobrietà. Si tratta di un modus operandi che ha già trovato coerente applicazione in altre occasione per garantire i criteri di ricchezza e pacatezza argomentativa, specie quando si trattano argomenti delicati. Come scuola – aggiunge la preside – siamo sensibili al tema del femminismo e consapevole che nonostante i progressi ancora siamo lontani dall’aver raggiunto la parità di genere».

Claudio Capanni

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