I disabili fiorentini a favore delle donne vittime della tratta

La consulta dei disabili consegna 2300 euro alla Chiesa Valdese, che gestisce una casa protetta per minori arrivate in Italia da sole

Violenza contro le donne (foto d'archivio)

Violenza contro le donne (foto d'archivio)

Firenze, 13 dicembre 2016 - La consulta dei disabili tende la mano alle meno fortunate. Sarà consegnata domani alla Diaconia Valdese Fiorentina la cifra raccolta durante il concerto pop-rock andato in scena lo scorso 25 novembre (giornata mondiale contro la violenza sulle donne) al teatro Everest. Sul palco, la cantante Irene Vavolo, il chitarrista Maurizio De Giglio, il bassista Matteo Tuci e il batterista Andrea Bruni. 2300 euro che la consulta dei disabili del Comune di Firenze ha deciso di donare al ‘gruppo appartamento Nautilus 1’, una casa protetta creata a Firenze dalla Diaconia Valdese Fiorentina per accogliere e ridare un futuro alle minori stranieri non accompagnate che, dopo un lungo viaggio costellato da sequestri, abusi, violenze e false speranze, arrivano nella nostra città.

I soldi saranno consegnati alla Diaconia Valdese Fiorentina dall’organizzatore della serata Andrea Matteini dell’Unione italiana ciechi di Firenze alla presenza dell’assessore Sara Funaro domani alle 13 in piazza di Parte Guelfa 3, sede dell’assessorato alle Politiche sociali. “Le minori che arrivano nel nostro Paese – ricorda Matteini, - hanno alle spalle un lunghissimo cammino dalla Nigeria fino alla Libia, dove queste ragazze affrontano l’ultimo estenuante viaggio della speranza attraverso il Mediterraneo”. Strazianti le storie delle giovani che riescono a sopravvivere a questo calvario. Per fortuna, nel ‘gruppo appartamento Nautilus 1’ possono riappropriarsi della propria vita e gettare le basi per un domani all’insegna dell’indipendenza. All’interno del gruppo vengono infatti svolti dei laboratori che, oltre a creare un fondamentale legame tra queste ragazze, hanno anche il pregio di far emergere competenze precedentemente acquisite da spendere poi in ambito professionale.

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