Violenze alle ragazze Usa, "Quella notte il carabiniere mi baciò, io non volevo"

Una delle studentesse intervistata da Bruno Vespa racconta la sua versione a Porta a Porta: "Amo l'Italia, non incolpo questo Paese per quello che è successo"

L'abbraccio tra le due studentesse americane

L'abbraccio tra le due studentesse americane

Firenze, 23 novembre 2017 - Avevate bevuto? «Non troppo», «i taxi non hanno risposto alla chiamata» e «abbiamo chiesto poi aiuto a un gruppo di carabinieri», erano in «sei», hanno provato anche loro a cercare un taxi. Poi due dei carabinieri sono rimasti soli con loro, «si sono offerti di darci un passaggio», il tragitto verso casa è durato circa 20 minuti, «parlavano tra di loro». Così, intervistata da Bruno Vespa a Porta a Porta in onda stasera, una delle due ragazze americane che accusano i due carabinieri di averle violentate a settembre a Firenze. Una volta arrivati, ha detto la ventenne, «loro si sono offerti di continuare ad aiutarci», e «dopo aver detto grazie mille, abbiamo cercato di andarcene».

Uno dei due «mi ha chiesto di baciarlo e, anche se ho detto di no, lo ha fatto lo stesso», sul pianerottolo di casa. Non dice se è stato violento nei suoi confronti, ma le ha fatto fare cose che non voleva fare, «ci sono voluti circa 20 minuti» prima di riuscire ad entrare in casa. Dopo, ha afferrato la sua amica e l'ha «trascinata» nell'appartamento, «lei piangeva».

«Sono scappata prima che loro potessero dire qualcosa», aggiunge, e «ho chiuso la porta a chiave». A quel punto «sono andata dalle mie amiche e ho chiamato mio padre in America», lui ha detto di chiedere aiuto e lei lo ha chiesto «al numero di emergenza della scuola». Ritornerà in Italia? «Amo l'Italia, non incolpo il Paese, tornerò non appena sarà fatta giustizia», rispondo. L'intervista è stata registrata prima che, dopo l'incidente probatorio, si sapesse che il numero dei carabinieri fosse nella loro rubrica telefonica. «La ragazza - ha detto l'avvocato Floriana De Donno, che difende la studentessa - non ricorda come sia finito nella sua rubrica il numero di telefono del carabiniere. Ha ripetutamente risposto 'non ricordò».

LE DOMANDE DEL GIP - "No, per nulla, mi ricorda mio nonno. Neppure all'inferno mi farei toccare da lui". Così una delle due ragazze americane, la 21enne, ha risposto ieri (ma si è saputo solo stasera) nell' incidente probatorio a Firenze a una domanda delle difese dei due carabinieri denunciati per violenza sessuale. "Lei ebbe effusioni con l'appuntato, lo considerava sexy, le piaceva, provava interesse per lui?", la domanda posta dal gip Mario Profeta. Era nell'elenco delle 250 proposte dai difensori al giudice: molte quelle che non sono state ammesse.

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