ChiantiBanca, si dimettono il dg e cinque consiglieri

Accordo fra il presidente e il dg dell'istituto di San Casciano. First-Cisl: 'Ora basta con gli esperimenti'

Bini Smaghi, presidente di ChiantiBanca (foto Germogli)

Bini Smaghi, presidente di ChiantiBanca (foto Germogli)

Firenze, 10 marzo 2017 - Forti cambiamenti al vertice di Chianti Banca, nata dall'unione di cinque banche cooperative, passando dai sette sportelli dell'originaria Banca del Chianti Fiorentino ai 52 attuali. Andrea Bianchi, direttore generale di ChiantiBanca, dopo 32 anni lascia l'istituto presieduto da Lorenzo Bini Smaghi. Le parti hanno deciso «di comune accordo» di concludere il rapporto, si legge in una nota. 

«È arrivato il momento di cercare nuovi stimoli professionali e accettare nuove sfide», ha dichiarato Bianchi, dg della Bcc del Chianti Fiorentino da febbraio 1999, che in un ventennio ha visto crescere la raccolta da 201 milioni di euro a 3,1 miliardi dopo la fusione con Bcc Monteriggioni, fino alla recente incorporazione delle Bcc di Pistoia e Area Pratese.

Inoltre si sono dimessi dal cda cinque consiglieri. Si tratta di Claudio Corsi, Aldemaro Becattini, Mauro Fusi, Stefano Mecocci, Leonardo Viciani. A far parte del cda è stata chiamata Elisabetta Montanaro, docente di Economia degli intermediari finanziari presso l'Università di Siena che è stata poi nominata vicepresidente della banca sempre nel corso della riunione del cda di ieri. "A nome di tutta la Banca - ha detto il presidente di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi - ringrazio il direttore generale Andrea Bianchi per il contributo che ha dato in tutti questi anni, dalla fusione tra Banca del Chianti Fiorentino e Bcc Monteriggioni fino all'incorporazione di Banca di Pistoia e di Banca dell'Area Pratese. Un percorso che ha consentito a ChiantiBanca di assumere una rilevanza di banca del territorio per l'intera Toscana". Bocche cucite da parte dei dimissionari sui motivi della loro decisione di lasciare il loro incarico. Ma secondo quanto si apprende ci sarebbero contrasti sulle strategie da seguire.

«Basta con gli esperimenti! Gli amministratori sono i custodi del patrimonio che i soci hanno costruito con sudore. Adesso ci aspettiamo da loro una scelta di responsabilità e umiltà; un atto doveroso: basta con le avventure». Questo il messaggio di Maria Francesca Manetti, responsabile First-Cisl Toscana per le Banche di Credito Cooperativo, che in una nota esprime preoccupazione sulla situazione di ChiantiBanca alla luce delle dimissioni del direttore generale Andrea Bianchi. «Riportate - prosegue - riportiamo la nostra banca a casa: la Federazione Toscana Bcc e il Gruppo Iccrea. Siamo convinti che solo questo possa essere il 'porto sicurò da dove poter ripartire».

Secondo Manetti, «dopo quasi 120 anni di storia, ChiantiBanca ha iniziato a 'sperimentare' nuove vie... la way-out... poi, no, Gruppo Trentino... 'siamo i più bravì e 'possiamo camminare da solì; 'we have a dream'... Un sogno, alla luce dei fatti, miseramente infranto sul fatto che ChiantiBanca ha rinnegato la sua identità, ha cominciato a fare 'altro da sé' e il risultato è sotto gli occhi di tutti».

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