Stop al bullismo con l'amore per gli amici a quattro zampe / VIDEO

Alla scuola elementare De Amicis di Pontassieve i piccoli alunni sono entrati in diretto contatto con gli animali per imparare a far uscire le emozioni e i sentimenti positivi

Iniziativa contro il bullismo alla scuola De Amicis di Pontassieve

Iniziativa contro il bullismo alla scuola De Amicis di Pontassieve

Pontassieve (Firenze), 29 aprile 2016 - Polpetta è un capobranco. È buffo, ha un nome da femmina anche se è un maschio, sta sempre a pancia in su in attesa di coccole, eppure gli ubbidiscono altri tre cani e persino un cavallo. Perché Polpetta sa proteggere gli altri animali ed è questo che serve per essere un leader».

Viene presentato così alla classe, Polpetta, tenero meticcio specializzato nel «lavoro» con i bambini. Lui è un capobranco, ma anche un insegnante: stamani, insieme al suo «collega» Neve, una femmina di golden retriver, ha fatto lezione alla scuola Edmondo De Amicis di Pontassieve. I due maestri a quattro zampe, insieme accompagnati da operatori specializzati, hanno aiutato i bambini a capire perché un buon leader non debba essere aggressivo, perché il bullismo sia solo una manifestazione di debolezza e come, nei «branchi», ci si protegga a vicenda, senza ferirsi o mordersi.

L’iniziativa, che stamani ha coinvolto la IC, fa parte del più ampio progetto 'I nostri amici a quattro zampe', rivolto agli studenti della scuola primaria della zona Sud Est e delle prime classi della scuola secondaria di primo grado. L’obbiettivo è contrastare il bullismo, facendo conoscere ai bambini le emozioni attraverso un’iniziativa di psico-educazione: la mediazione dell’animale infatti, spiegano gli organizzatori, agevola e stimola le dinamiche di gruppo e intrapersonali, spostando l’attenzione dal sé all’altro. Il tutto con la supervisione dell’associazione Antropozoa Onlus e il coinvolgimento del Servizio di Igiene Urbana Veterinaria.

"L’infermieristica è ormai una professione con ambiti di competenza e specificità così consolidati – spiega Maristella Mencucci, infermiera dirigente Usl Toscana Centro, iscritta al Collegio Ipasvi di Firenze - da offrire opportunità di salute in ambiti e contesti anche inconsueti, come appunto in questo caso". "Il cane e la relazione con lui – spiega la dottoressa Francesca Mugnai, massima esperta di pet therapy in Italia e presidente di Antropozoa - permettono di evitare meccanismi psicologici difensivi, come la negazione o la falsificazione, ma propongono rapporti e modelli relazionali diretti, veri, lineari".

Il cane è un utile 'catalizzatore' sociale: «Con i suoi movimenti – spiega ancora la dottoressa Mugnai - attira l’attenzione dei bambini su di sé, aumentando i contatti fra di loro; è capace di creare situazioni positive e rilassanti, che permettono la messa in atto di un sé cooperante e costruttivo". Il progetto prevede attività diversificate a seconda dei gruppi presenti. Si compone di tre parti: approccio educativo al mondo del cane, come pensa, cosa sente, come si muove nel gruppo; costruire la relazione con un altro da sé, la forza della diversità, chi è il buon leader; riconoscersi e riconoscere nella diversità. Nel progetto, il personale infermieristico dell’Usl centro Toscana, Operatori Interventi Assistiti con l’animale (metodo Antropozoa) e il referente dell’Educazione alla Salute, incontrano prima i ragazzi delle classi interessate con slide, dvd, attività di brainstorming, questionari, giochi di gruppo. Poi, in aula arrivano gli insegnanti più attesi dai bambini: i prof Neve e Polpetta, maestri contro il bullismo. 

 

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