Arriva 'Mollvis', una App per insegnare le lingue straniere ai non vedenti

Dal 2014 un gruppo di disabili visivi ha potuto apprendere il tedesco proprio grazie alle nuove tecnologie. Venerdì a palazzo Medici Riccardi bilancio del progetto e presentazione dei risultati

Antonio Quatraro dell'Uic di Firenze

Antonio Quatraro dell'Uic di Firenze

Firenze, 17 marzo 2016 - Le lingue straniere diventano accessibili anche per i non vedenti. A fare da apripista al progetto è stata la lingua tedesca grazie ad un’app a misura di chi non vede. Si concluderà domani a Firenze, con un evento a Palazzo Medici Riccardi, il progetto Mollvis, ovvero apprendimento delle lingue con piattaforme mobili per studenti con disabilità visiva.

Dal 2014, un gruppo di disabili visivi ha potuto apprendere il tedesco proprio grazie alle nuove tecnologie. Il progetto europeo, che tra i partner vede l’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Firenze e il Centro Machiavelli della nostra città, ha sviluppato un corso pratico di tedesco per non vedenti (che può essere seguito anche da chi vede) utilizzando applicativi Windows, Apple ed Android.

Il progetto, che è stato presentato dal presidente Uic Toscana Antonio Quatraro e da Mario Paiano del Centro Machiavelli, si basa sui buoni risultati ottenuti nell’ambito di precedenti progetti europei, che hanno dato vita a corsi di lingue basati sulla tecnologia informatica per studenti disabili visivi. Mollvis, iniziativa finanziata nell’ambito del programma linguistico centralizzato europeo di educazione permanente, ha coinvolto un team di esperti che comprende i rappresentanti delle associazioni degli utenti direttamente interessati, come pure esperti di scuole linguistiche, università e agenzie con esperienza consolidata nel settore. Per una persona con disabilità visiva, la conoscenza delle lingue rappresenta la via maestra verso un’efficiente comunicazione e, di conseguenza, verso l’inclusione sociale e il lavoro. Un esempio su tutti: l’attuale trend economico mostra che l’economia tedesca è in una fase di crescita e che il turismo tedesco resta al top a livello mondiale: è dalla Germania che proviene infatti il maggior numero di turisti. Per questo, conoscere la loro lingua consente di spendere una carta non da poco nell’ambito lavorativo. A maggior ragione per un non vedente, che ha così maggiori chance di trovare un promettente sbocco occupazionale. Se migliorare l’integrazione sociale e le opportunità lavorative in Europa dei ciechi è una necessità, allo stesso tempo bisogna constatare che i principali editori, quando progettano materiali didattici, non prendono purtroppo in considerazione le necessità dei ciechi e degli ipovedenti.

Dal momento che i classici libri di testo non sono accessibili, l’unica strada da percorrere è quella dell’informatica, che riesce nel modo migliore a rispondere alle necessità formative di chi non vede. Smartphone e tablet si dimostrano alleati preziosi nella messa a punto di metodologie innovative nel campo dell'apprendimento delle lingue. Di questo si parlerà domani dalle 15 nella sede della Città metropolitana. Non mancherà neppure una sessione dimostrativa del funzionamento dell’app, che sarà spiegata proprio da alcuni dei partecipanti al corso sperimentale.

"Per chi non vede, spesso la parola sostituisce il linguaggio non verbale – dice Quatraro – e lo studio delle lingue straniere diventa quindi la via principale per comunicare con persone diverse per cultura, ma è anche un ottimo esercizio mentale che apre gli occhi sui tanti modi di esprimere i sentimenti, le emozioni, i concetti. Il nuovo, ciò che è inconsueto, diventa oggetto di curiosità, piuttosto che intralcio fastidioso, e ci fa crescere. Mollvis ha dimostrato ancora una volta che mettere insieme persone diverse, per lingua, ma anche per condizione fisica, è istruttivo e anche divertente”.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro