Melio e la battaglia dei treni per tutti andranno al Parlamento europeo

"Un Paese dove ci si può muovere facilmente è un Paese migliore"

Il giovane Iacopo Melio

Il giovane Iacopo Melio

Empoli, 29 febbraio 2016 - «C’è un grande bisogno di far capire che un Paese accessibile è un Paese migliore per tutti: occorre tirare la corda nella stessa direzione». E dunque Iacopo Melio e la onlus #Vorreiprendereiltreno si faranno portavoce del messaggio a Bruxelles. Lì, lo studente 23enne di Cerreto Guidi, disabile fin dalla nascita, farà tappa a fine aprile. Ci sarà come promotore della battaglia contro le barriere architettoniche, partita nell’estate 2014 a suon di hashtag e tweet. A invitarlo Mihaela Williams, ‘police officer’ della commissione europea sul trasporto pubblico.

Un invito prestigioso. Come le è arrivato?

«Via mail, una decina di giorni fa. Mittente Mihaela Williams. Contenuto: l’invito a partecipare a una conferenza sul tema dell’accessibilità in programma a Bruxelles il 26 aprile».

Dopo aver parlato a studenti, essersi confrontato con politici e gente comune, l’esordio a Bruxelles...

«In realtà anche Brando Benifei, vicepresidente dell’Intergruppo sulle disabilità al Parlamento Europeo, si era interessato alla nostra campagna».

Prima l’interesse, adesso l’ invito: che significa per la sua battaglia col sorriso?

«Vedere che gli ideali di #vorreiprendereiltreno sono arrivati così lontano è un’enorme soddisfazione e un importante riconoscimento. È il segno che stiamo portando avanti un messaggio importante in modo corretto: leggero, ma non superficiale».

Lei è un relatore brillante e senza filtri: su cosa punterà il dito?

«C’è da capire se andrò personalmente, se potranno rappresentarmi Carlo Tempesti e Gabriella Menichetti, pilastri della onlus, o se risolveremo con una video conferenza Skype. Sicuramente parleremo di quello che facciamo nel concreto e del nostro spirito propositivo e mai di sola protesta».

Disabilità e quotidianità, qual è la priorità da risolvere?

«Il tema della vita indipendente è assolutamente centrale, soprattutto per la mia visione di sociale. Uno stato che non sostiene tutte le spese che la libertà per un disabile impone non può dirsi ancora civile e democratico».

E a proposito di barriere architettoniche?

«C’è ancora tanto da fare. Oltre al trasporto pubblico, dovrebbe esserci un obbligo sostanziale nel rendere gli esercizi commerciali accessibili. Fermo restando l’esigenza di una viabilità fruibile per tutti, dai marciapiedi alle strade fino ai parcheggi. Basta poco, basta far bene le cose alla prima, senza dover ricorrere a ritocchi».

E con le risorse pubbliche all’osso come la mettiamo?

«Sarebbero possibili un sacco di investimenti se si punissero severamente i trasgressori, vedi falsi invalidi o automobilisti che parcheggiano nei posti riservati ai disabili, senza averne diritto».

Denunce che arrivano numerose pure alla sua associazione: quali sono i prossimi impegni di #vorreiprendereiltreno onlus?

«Due Skarrozzate (amministratori e cittadini ‘provano’ la sedia a rotelle in città per capire la grana barriere architettoniche): una sarà a Fucecchio. Un paio di convegni, a uno dei quali, ma è da confermare, interverrà Ileana Argentin (Commissione Affari Sociali della Camera), oltre a un nuovo evento con Massimo Toschi (Regione Toscana). Incontri nelle scuole e a settembre un’importante iniziativa in collaborazione con la Regione sulla disabilità. Senza contare un libro di poesie e racconti di chi ci segue».