REDAZIONE VIAREGGIO

Venti anni fa ci lasciava il ‘gatto magico’

Aldo Olivieri fu campione del mondo con l’Italia di Pozzo in Francia nel 1938. Giocò anche nel Viareggio e abitava a Lido di Camaiore

Pochi mesi prima, il 5 ottobre 2000, era stato festeggiato – con tanto di inviati dei tre quotidiani sportivi in città – per il traguardo dei 90 anni: un pranzo amarcord ricco di aneddoti e storie gustose al ristorante ‘Giorgio’, sede delle Vecchie Glorie del Viareggio, della quale il campione del mondo di Francia 1938, Aldo Olivieri, faceva orgogliosamente parte. Pochi mesi dopo, era il 5 aprile 2001, quindi venti fa come oggi, nella sua casa in via Trieste di Lido di Camaiore, il ‘Gatto Magico’ lasciava la vita terrena, salendo nell’Olimpo degli immortali del pallone, idealmente indossando la maglia numero 1.

Se per i giovani il ricordo di Aldo Olivieri può essere solo un nome, per gli altri il nome di Olivieri – soprattutto a Viareggio e per il Viareggio, intesa come squadra di calcio – ha scritto pagine importanti. Scoperta piacevolmente la città (‘me ne sono subito innamorato’ ricordava, sentimento condiviso dalla moglie) ai tempi in cui giocava nella Lucchese, non se era più allontanato neppure quando la carriera da allenatore, iniziata proprio nell’immediato dopo-guerra alla guida dei bianconeri del presidente Bertani Benetti, nel campionato di serie C.

Con la maglia del Viareggio, Aldo Olivieri ha infatti disputato le sue ultime partite da calciatore: una carriera la sua che aveva avuto il suo momento più alto ai mondiali di Francia del 1938, quando l’Italia vinse il titolo bissando quello di quattro anni prima superando nella finalissima l’Ungheria per 4-2. Un carriera da calciatore che si concluse domenica 18 novembre 1845 sul campo dell’Empoli, indossando la maglia del Viareggio. Fra i suoi compagni di squadra di quel giorno Benedetti, Bertuccelli (il futuro ‘Nappita’ che Olivieri si porterà dietro a Lucca), Zappelli, Cellai, Della Latta (babbo di Marcello, futuro asso dell’hockey su pista con la maglia del Cgc), Bianchi, Bertolucci (Egiziano, che poi avrebbe caratterizzato la sua carriera con valanghe di gol), Marcello Taccola, Alberto Lippi e Mario Stagi. Insomma un pezzo di storia non solo sportiva della città.

Olivieri è anche ricordato per il bar che ancora oggi porta il suo nome in Passeggiata: quel locale era un punto di incontro di molti addetti ai lavori del mondo del calcio soprattutto a cavallo fra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando il ‘mercato’ dei calciatori di serie C e D si svolgeva nei saloni dell’hotel Royal. Si racconta che dopo ‘il colpo dell’anno’ di quel periodo per il Viareggio – il gruppo dei dirigenti ‘Amici del bar Eden’ (con Venasco Bini, Giorgio Bonuccelli, Fabio ‘Bombetta’ Canova e tanti altri) prelevò dalla Lucchese il fantasista Cavallito - il brindisi ai futuri successi sia stato proprio fatto al bar Olivieri, con la benedizione e l’in bocca al lupo del campione del mondo Aldo Olivieri.

Ricordarlo oggi, venti anni dopo la sua scomparsa, non è un ripasso di storia ma piuttosto un doveroso omaggio alla memoria, da condividere con i più giovani, perché non vada dispersa. La funzione della stampa è anche questa….

Giovanni Lorenzini