Una stagione da incorniciare per i fratelli Bertolucci, che pure alle vittorie sono abituati. Partiti insieme a Sarzana, il passaggio di Alessandro al Trissino ha moltiplicato i successi di entrambi. Il più grande, persa la coppa Italia (vinta dai liguri guidati di Mirko) ha portato a casa campionato ed Eurolega, un’accoppiata riuscita solo al Follonica degli immarcabili, di cui entrambi facevano parte come atleti.
Proprio dal doppio successo con il Trissino parte Alessandro
"Sono arrivato in veneto all’ultimo momento e ho trovato una squadra che era stata costruita da un altro tecnico (Nuno Resende, n.d.r.). C’era da conoscere atleti e ambiente, ma andando avanti ho visto che il gruppo ha preso forma e sicurezza. Dopo un ottimo inizio con 17 vittorie consecutive e superate le difficoltà legate al Covid che ha colpito molti giocatori, la vittoria in Eurolega ha dato ulteriore fiducia a tutti, permettendoci di chiudere la stagione con lo scudetto".
E’ stato facile vincere con la squadra considerata favorita?
"A inizio stagione insieme a noi fra le favorite c’erano anche Forte dei Marmi e Bassano. Noi abbiamo lavorato tanto sulla mentalità, introducendo un modello di gioco in cui ognuno, quando entrava in pista, era protagonista. I ragazzi hanno capito questo e io credo di essere stato bravo a farli credere in questo tipo di lavoro in cui ognuno doveva concedere qualcosa ai compagni".
Cosa hai detto a Mirko dopo le sue vittorie?
"Mirko ha grandissime qualità come allenatore, pratica un hockey moderno e il suo lavoro sui giovani lascia il segno. Le sue vittorie con la Pumas, con ragazzi che si allenavano all’aperto in tutte le condizioni climatiche sono da esempio per tutto l’hockey italiano".
Cosa sono per te Sarzana e Pumas?
"Sono una parte fondamentale della mia vita e le vittorie di questa due società sono importanti anche per me. Con il lavoro abbiamo costruito qualcosa che va molto al di là di una vittoria".
Cosa c’è nel futuro di Alessandro Bertolucci?
"Spero di continuare a vincere con il Trissino e di conquistare un trofeo con la nazionale italiana. A novembre ci saranno i mondiali in Argentina e vogliamo arrivare al meglio a questo appuntamento. La squadra non ha bisogno di rivoluzioni; valuterò, per alcuni giovani, le risultanze di questa stagione e dell’inizio della prossima".
Giulio Arnolieri