Del Carlo premiato come arbitro del secolo

Enorme soddisfazione per il fischietto viareggino: "Per me è un grande onore, non me lo aspettavo visto che sono fuori dal giro"

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Il viareggino Mario Del Carlo è stato recentemente premiato dalla Fisr come arbitro di hockey su pista più rappresentativo del secolo. Vale la pena ricordare per sommi tratti la carriera straordinaria di un direttore di gara che ha contribuito a rendere la scuola arbitrale locale fra le migliori del mondo.

Mario, una soddisfazione enorme. Come ti sei avvicinato al mondo dell’hockey?

:"Venivo dal calcio, come giocatore, e avevo intenzione di diventare allenatore. Nel 1977 Giancarlo Frusteri (primo arbitro internazionale viareggino, n.d.r.) mi convinse a iniziare la carriera arbitrale che ho portato avanti fino al 1996, quando, dirigendo la finale dei mondiali, ho chiuso. In mezzo oltre cento partite internazionali con le Olimpiadi 1992, coppe europee, campionati europei e mondiali e un migliaio nazionali. Dopo sono stato designatore arbitrale per la serie A1 e A2 e poi mi sono occupato della preparazione". Che valore ha il riconoscimento ricevuto? "Ha un significato importante e non me l’aspettavo, anche perchè da un po’ sono fuori dal giro e non entravo più in un palazzetto. Ho sempre sostenuto che si dovevano valorizzare i direttori di gara e quindi è stato un riconoscimento che mi ha fatto molto piacere".

Che dire della sezione viareggina del Cta?

"Siamo sempre stati i primi, non solo in pista, come livello di direzioni, ma anche organizzativamente. Ci chiamavano i ‘cinesi’ perchè anche fuori dalla pista avevamo tutti un abbigliamento uguale. Eravamo i soli in Italia e anche fuori".

Qualche aneddoto da ricordare?

"Mi ricordo che quando vidi la mia prima partita, un Cgc-Novara col palazzetto pieno, non capivo nulla tanta era la velocità del gioco. La prima partita la diressi alla pista del Fiore alla Migliarina. A livello internazionale, ricordo un europeo in cui diressi un derby fra le due Germanie prima della caduta del muro di Berlino".

Com’è l’hockey di oggi?

"Onestamente non guardo molte partite, ma mi colpisce lo scarso rispetto che c’è per gli arbitri da parte dei giocatori. Un arbitro dovrebbe parlare solo con i capitani e dovrebbe spiegare perchè fischia un fallo. In pista non vedo quella collaborazione che sarebbe invece necessaria".

G.A.