Viareggio bacchetta Benigni: “Il Festival è nato qui”

Polemica su quanto affermato nel monologo di apertura dal premio Oscar

Roberto Benigni durante il suo intervento a Sanremo

Roberto Benigni durante il suo intervento a Sanremo

Del Ghingaro ha già redatto una lettera, disponendone l'invio, «al direttore artistico del festival di Sanremo Amadeus», così l'intestazione, scrivendo che, diversamente dalle affermazioni di Roberto Benigni, «il Festival della Canzone Italiana è nato non a Sanremo, come da lui raccontato nel suo monologo, ma nella nostra città, dove si sono tenute le prime due edizioni nel 1948 e nel 1949».

«Nato dall'iniziativa dell'imprenditore Sergio Bernardini, del giornalista Aldo Valleroni e di Alberto Sargentini del Comitato Carnevale - prosegue Del Ghingaro rivolgendosi ad Amadeus -, l'evento, unico nel suo genere, venne ospitato nella Capannina di Viareggio, alla pineta di Ponente. Il regolamento venne scritto con l'aiuto dell'editore musicale Da Rovere, fondamentale anche nel convincere la Rai di Firenze a trasmettere in diretta radio la serata del 25 agosto». Così, prosegue la ricostruzione storica il sindaco viareggino, «il Festival piace a tutti, tanto che viene replicato nel 1949. Tuttavia nel 1950, all'iniziativa vengono negati i fondi da parte dell'Azienda autonoma di soggiorno della Versilia che, con pochissima lungimiranza, non ne riconosce l'importanza. Da Sanremo, intanto, arriva il direttore del casinò locale Pier Bussetti per visitare un amico. Legge della polemica sui giornali, segue la vicenda e incontra Bottini. Studia il regolamento del Festival, i costi, il suo immenso potenziale. Valuta un maggior coinvolgimento della Rai e porta tutto a Sanremo».

«Questa - afferma Del Ghingaro - la 'storia’ più o meno romanzata, su dove nasce il Festival della canzone italiana: concepito a Viareggio ma poi finito sulla riviera di Ponente che, con capacità e amore, gli ha dato grande lustro. Tanto vi dovevo, per rispetto delle tradizioni, amore di polemica irriverente in pieno spirito di Carnevale, e un pizzico di vanità».