REDAZIONE VIAREGGIO

Visite Asl: "sala" d’attesa sotto la pioggia

A causa del distanziamento, chi aveva prenotato visite o esami del sangue ha dovuto aspettare il turno all’aperto con enormi disagi

Come se non bastasse fare la fila per una visita medica in base alle disposizioni in materia sanitaria, tanti cittadini ieri mattina hanno avuto anche la sventura di attendere il proprio turno sotto il diluvio. E’ successo ovunque, dal ’Tabarracci’ di Viareggio fino al centro prelievi all’ex ospedale ’Lucchesi’ di Pietrasanta. Tutti si dicono consapevoli che la situazione al momento è questa, ma sperano che l’Asl possa metterci una pezza trovando soluzioni in grado di alleviare i disagi. Mica facile: l’azienda sanitaria sta sì pensando a strutture esterne temporanee, tipo tende e gazebi, ma ricorda che al loro interno andranno comunque mantenute le distanze. Oltre al fatto che le temperature estive, in ambienti del genere, possono favorire i contagi.

Fatto sta che i cittadini in coda ieri a Pietrasanta hanno condensato il proprio disappunto in una nota indirizzata alla giunta Giovannetti. "Per le note disposizioni anticontagio – raccontano – siamo costretti ad attendere il nostro turno, in base alla prenotazione, al di fuori della struttura e in piedi. Facciamo notare che tra di noi in genere ci sono numerose persone anziane. Finché il tempo è buono e la temperatura è mite la situazione è abbastanza tollerabile, ma diventa improponibile e ingestibile quando diluvia. Gli operatori sanitari ci hanno manifestato la loro solidarietà e insieme a loro, pertanto, chiediamo all’amministrazione comunale di adoperarsi affinché riesca a trovare una soluzione a questo disagio". L’episodio di Pietrasanta, come detto, si somma ad analoghe situazioni vissute anche a Viareggio e nel resto della Versilia. L’Asl non se la sente di fare promesse di facciata, ma assicura di aver preso in esame la questione.

"Siamo perfettamente consapevoli dei disagi lamentati dai cittadini – replica l’Asl – ma è una questione complicata. Siamo infatti obbligati a far rispettare il distanziamento e purtroppo il numero dei posti a sedere all’interno delle strutture è quello che è. Capite che non possiamo far stare le persone dentro le sale d’aspetto: i distretti sanitari sono configurati così, ci vuole pazienza, aspettando il ritorno alla normalità. Un’alternativa? Intanto raccomandiamo ai cittadini di rispettare gli orari, scaglionati anche per evitare assembramenti. In ogni modo avevamo già ipotizzato l’uso di strutture esterne, ma gli spazi sono difficilmente gestibili e comunque una tenda non risolve il problema perché vanno mantenute le distanze anche lì. Sui distretti con maggior affluenza – conclude l’Asl – vedremo insieme all’ufficio tecnico se sarà possibile montare strutture, in stile gazebo, come quelle allestite con la Protezione civile. Va rispettata tutta una serie di criteri, non è una cosa immediata, ci vogliono delle verifiche".

Sempre a Pietrasanta, infine, ieri ci sono state proteste al terminal bus della stazione, con l’acqua che scendeva dalle tettoie delle pensiline, direttamente sul marciapiede, come le cascate del Niagara. Un problema non nuovo dato che le prime proteste risalgono ad oltre dieci anni fa. "Un pessimo biglietto da visita – si sfogano gli operatori della zona – per i pendolari e i turisti. Basti vedere l’erba alta nelle aiuole e nei vasi lato Aurelia o il fango che quando piove si riversa sul marciapiede: dal lockdown ad oggi non è cambiato nulla".

Daniele Masseglia