"Se dovesse essere confermato questo trend, tanto vale stare chiusi". Ad affermarlo è Piero Bertolani, alla guida di Confcommercio Viareggio: "Sono due giorni che è in vigore la zona arancione però già si vede un calo sostanziale. Lavorare così non ha senso, viene snaturata sia l’offerta commerciale ma anche la clientela è stressata da un punto di vista morale. E siamo tutti più poveri. Se anche per Natale il quadro non dovesse migliorare, forse la cosa migliore sarebbe un nuovo lockdown. Non perché ci auguriamo che la situazione peggiori, ma perché con una chiusura forzata potremmo sperare in degli aiuti governativi. Cosa che se siamo aperti ma con grossi cali di fatturato, non arriverebbero". Che fare, dunque? "Staremo alle regole – dice Bertolani – come sempre. Ci atteniamo a quello che dice la scienza, anche se in alcuni casi può apparire contraddittoria. Tenendo sempre presente la sicurezza e la salute pubblica che rimangono comunque al primo posto". La Passeggiata dunque si avvia, dopo le ultime settimane, a weekend di desolazione. Dove ci saranno solo viareggini o torrelaghesi. Non proprio di buon auspicio, perché come dicono i numeri la città ha molte più attività di quante ne avrebbe senza essere una località turistica.
"E’ chiaro che Viareggio e la Versilia – conclude Bertolani – come tutte le città turistiche ha un’offerta di negozi che è sovradimensionata rispetto alla sua popolazione. Viareggio con la Passeggiata e via Battisti ha una quantità di negozi pari a una città di 300-400 mila abitanti. E questo è proprio in virtù dell’attività turistica. Quindi il commercio non può reggere solo con la popolazione di Viareggio, che di abitanti ne conta oltre 60 mila. Lo stesso discorso vale per i ristoranti di Pietrasanta e le boutique di lusso del Forte: se ci andassero solo pietrasantini e fortemarmini, che farebbero?".
A.G.