Viareggio, l’oblio della spiaggia al chiar di luna: vandali e spaccio "vista mare"

La denuncia di Giannessi: "Occorre chiudere l’ingresso all’arenile per fermare le invasioni notturne"

Primo raid notturno dei vandali al bagno "Nettuno"

Primo raid notturno dei vandali al bagno "Nettuno"

Viareggio, 28 maggio 2023 – Un "déjà vu". Una scena già vista, rivista e vissuta. Il solito risveglio che catapulta i balneari del fronte sud della Passeggiata, in particolare tra il Molo e il Balena, nell’incubo di ogni estate: i vandalismi (ma non solo quelli). La spiaggia sottosopra, le sedie da regista impilate come una pira, gli ombrelloni divelti e gettati in mare, le sdraio bruciacchiate dalla fiamma di un accendino... Fotocronaca del solito, ingombrante, delirio. "La stagione non è ancora cominciata ufficialmente, e siamo già alla conta dei danni" sbotta Oreste Giannessi , titolare del bagno Nettuno. Nell’epicentro delle notti agitate in riva al mare. Distruttive come una brutta mareggiata.

Ieri, di prima mattina, nel primo week-end estivo, dopo la prima invasione di stagione, con l’aiuto del bagnino Giannessi ha rimesso in ordine la spiaggia, tra le più antiche della città, appena attrezzata. Quindi ha sistemato il groviglio di sedie, recuperato gli ombrelloni riportati a riva dalla corrente, sostituito le sdraio annerite e rastrellato la sabbia da cima a fondo, dalla battigia alle cabine, per accogliere i bagnanti: "Perché - racconta – gli avventori notturni hanno anche bevuto birra, spaccato le bottiglie e poi hanno sepolto i cocci. Pensa che tristezza. Qui durante il giorno giocano i bambini...". Fanno le buche e i castelli, riempiono le formine, e poi corrono a piedi nudi per buttarsi in acqua. Splendida in questi giorni; così limpida che si possono contare, una per una, le arselle sul fondale.

E così, tornando al cuore della questione, come in un’ immensa tela di Penelope, invasori e concessionari disfano e rimontano con cadenza regolare il tempio dell’abbronzatura. Gli invasori sporcano e distruggono al calar della mezzanotte; i concessionari puliscono e riordinano con le prime luci dell’alba. Ecco come si rincorrono i giorni e le notti d’estate sulla spiaggia di Viareggio. "E se stiamo allerta, se proviamo ad intervenire chiedendo bonariamente e ai ragazzi di allontanarsi, di non fare troppo casino – dice ancora Giannessi –, ci prendiamo pure degli insulti".

Sì. Parliamo di ragazzi, che si atteggiano a teppistelli. Che passano la serata in Passeggiata, e poi si riversano sulla spiaggia per fare nottata quando il lungomare si svuota e il tasso alcolico si alza. Ma non solo, anche gli spacciatori, da diverse stagioni, ormai, si sono ritagliati il loro mercato tra gli ombrelloni. Con i lettini, di giorno usati per la tintarella, che col buio vengono riconvertiti in una bancarella dove tagliare, confezionare e poi vendere piccole dosi di hashish e coca a prezzi popolari. Anche a giovani con la faccia ancora sbarbata. E l’incontro tra questi due mondi, chi vende e chi cerca l’eccesso smodato, è l’innesco perfetto. La bomba che quando esplode lascia la spiaggia (e non solo quella) in subbuglio.

“Lo scorso anno – prosegue il balneare – è stata una lotta. In questo piccolo tratto di costa, saranno cinquecento metri a stare larghi, è stata l’anarchia più totale". Un mosaico di vizi pubblici e piccola delinquenza, dove non sono mancati gli “sciacalli“ dell’amore. Quelli che aspettano che scatti il bacio a labbra salate sotto la luna, tra la coppia in cerca di un po’ di intimità e di magia, per allungare le mani dentro le borse e scippare portafogli e smartphone. "E le premesse pe r questa nuova stagione – aggiunge Giannessi –, visto l’ultimo risveglio, non sono migliori".

Quello che attanaglia i balneari, già fiaccati dell’Odissea della aste e della direttiva Bolkestein che tiene a freno gli investimenti, è un senso di rabbia e impotenza. "Posso parlare anche per i miei colleghi, con cui condivido, ogni sera, la stessa ansia. La situazione – chiarisce Giannessi – non può andare avanti così. Non solo perché le nostre aziende, ogni notte, sono esposte ad ogni rischio possibile. Ma anche perché questo senso di abbandono nuoce gravemente all’immagine della città. Per questo credo che sia fondamentale fare qualcosa".

Un argine , fisico, a questo fiume in piena seconda Giannessi, "dovrebbe essere messo, e prima che la situazione tracimi". Le strade, secondo il balneare, sono due: "Probabilmente un pattugliamento fisso in quest’area “calda“ della Passeggiata potrebbe disincentivare spaccio e vandalismi. Però sappiamo che le risorse a disposizione delle forze dell’ordine sono poche, in un territorio vasto che vive diverse criticità". E allora secondo il balneare non c’è altra soluzione "che chiudere l’accesso al mare". Barricare la spiaggia, "lungo tutto il versante del Molo e piazza Pea, per frenare l’ingresso in spiaggia e le solite invasioni. Credo che un tentativo debba essere fatto, per tentare di superare una situazione che sta diventando intollerabile".