
L’opera «3» al sottopasso della stazione
È un’opera che immortala l’isolamento dei bambini, immersi nei telefoni, ma anche l’abbandono della stazione. Due campanelli d’allarme che hanno spinto l’artista siciliano Giovanni da Monreale a creare un messaggio nel suo stile inconfondibile: realizzare un’opera dedicata ai giovani, installarla in un luogo-simbolo e donarla. Il nuovo "blitz" dell’urban artist, classe ’80, a Pietrasanta in pianta stabile dal 2008, è avvenuto domenica mattina alle 7.
Insieme ai suoi colleghi, ha portato con sé "Tre", scultura in vetroresina che raffigura un bimbo di 3 anni che armeggia con il telefono, e lo ha posizionato sul muretto in marmo che costeggia l’imbocco del sottopasso della stazione. Il bimbo è vestito di biancoceleste come omaggio ai colori di Pietrasanta e sotto di lui campeggia la scritta "Non lasciate i vostri bambini da soli con lo smartphone". "L’opera – racconta – rientra nel mio progetto ’Donazioni alle città’ che ho avviato oltre 10 anni fa sul territorio nazionale per rappresentare scene di vita quotidiana in luoghi inconsueti e far riflettere su vari temi. C’è un duplice motivo per cui ho posizionato ’Tre’ alla stazione: dare uno stimolo per la riqualificazione dell’area, in condizioni di degrado e abbandono, e accentuare l’isolamento a cui vanno incontro molti bambini. Sempre più spesso si vedono bimbi con uno smartphone in mano: l’uso smodato può essere la causa di patologie come i disturbi di apprendimento, deficit dell’attenzione, obesità, irascibilità e alterazione del ciclo del sonno".
Quella di "Tre" è la quinta donazione di Giovanni da Monreale alla città: due sono state rimosse a causa di vandalismi ("Games" alla pensilina del bus in via Garibaldi e "15" sul marciapiede accanto allo "Stagi"), le altre sono "8" all’ingresso delle scuole di Porta a Lucca e "17" allo skatepark in via Marconi.