Una mamma speciale. La storia di "Mele" all’Accademia Pontificia di Scienze Sociali

Chiara Paolini, maestra elementare e madre di Emanuele Campostrini, ha partecipato a un tavolo di lavoro sulla disabilità a Roma "Sono onorata di essere stata chiamata a far parte del gruppo".

Una mamma speciale. La storia di "Mele" all’Accademia Pontificia di Scienze Sociali

Una mamma speciale. La storia di "Mele" all’Accademia Pontificia di Scienze Sociali

La storia di "Mele", all’anagrafe Emanuele Campostrini, il ragazzo massarosese affetto da una grave disabilità e che dall’età di tre anni dipinge quadri, è sbarcata a Roma. Sua madre, Chiara Paolini, maestra, è stata invitata a un tavolo di lavoro su "Disability and the human condition" (disabilità e condizioni umane), tenutosi a Roma dal 9 all’11 aprile all’Accademia Pontificia di Scienze Sociali.

"La plenaria era riservata agli accademici – racconta Paolini –; io ero una dei quattro professors esterni, anche se non ho alcuna cattedra universitaria o ruolo di governo. Sono stata chiamata solo per i meriti e la capacità personale di contribuire al progetto sociale mondiale in tema di disabilità. Ero l’unica dell’Unione Europea, tra i quattro esterni. Gli altri erano il professore di sociologia Tom Shakespeare, la baronessa della Camera dei Lord Sheila Hollins e il professore di diritto civile australiano Justin Glyn".

Ai lavori hanno preso parte nomi di spicco del panorama giuridico: Gustavo Béliz, professore di legge a Harvard ed è ministro degli interni argentino; Marta Cartabia, ex ministro della giustizia; Christoph Engel, fondatore del ’Plank Institute’ per lo studio del bene comune; John Francis McEldowney, professore di diritto all’università di Warwick. Gli altri partecipanti erano invece espressione del mondo dell’economia: tra di loro c’era pure il premio nobel Joseph Stiglitz.

Ai suoi illustri colleghi, Chiara Paolini ha raccontato la storia di suo figlio "Mele", 16 anni. Il ragazzo ha una rara malattia mitocondriale, e da anni la madre si batte per i suoi diritti. Dall’età di tre anni dipinge quadri: una forma di comunicazione e di espressione di sé meravigliosa, in un bambino che a causa della malattia non parla e non cammina. "È stato molto interessante e un gran lavoro – racconta Paolini –; abbiamo quasi finito e fra una decina di giorni dovrebbero pubblicare gli statements per tutti i continenti. Si tratta di una sorta di mini linee guida su cosa fare e quali strategie legislative, economiche, sociali ed educative adottare per migliorare la condizione delle persone con disabilità, a tre livelli: mondiale, dei continenti con le loro diversità e dei singoli Stati".

Un lavoro importante e impegnativo, dunque. Di cui andar fieri. "Sono estremamente onorata di essere stata chiamata a far parte di questo gruppo così ristretto. Spero e credo di aver potuto contribuire. La mia lecture ha ricevuto un lunghissimo applauso – continua la madre di "Mele" –; non me lo aspettavo e non sapevo neppure più dove guardare. Nessuno si aspettava che fossi solo una maestra di scuola primaria, essenzialmente perché ero in grado di dialogare con loro e per la qualità dell’inglese, che in tutta onestà era decisamente sopra lo standard. Nel programma dei partecipanti tutti avevano almeno tre righe di titoli. Accanto al mio nome c’era solo scritto ’Teacher (insegnante; ndr), Massarosa’ . Spero con tutto il cuore che serva a qualcosa di buono".

DanMan