Ucciso in Darsena. Le sorelle di Mezgui hanno contattato un legale di fiducia

L’avvocato Carboni dovrebbe seguire il ritorno in Marocco della salma. La svolta dopo che finalmente è stata accertata la vera identità. Proseguono in Procura le attività connesse all’inchiesta penale.

Ucciso in Darsena. Le sorelle di Mezgui hanno contattato un legale di fiducia

L’avvocato Carboni dovrebbe seguire il ritorno in Marocco della salma. La svolta dopo che finalmente è stata accertata la vera identità. Proseguono in Procura le attività connesse all’inchiesta penale.

VIAREGGIO

Accertata, finalmente, la vera identità del ladro investito e ucciso in via Coppino dall’imprenditrice balneare Cinzia Dal Pino lo, ovvero Noureddine Mezgui. I familiari dell’uomo originario di Casablanca, dove era nato nel 1970, quindi 54 anni fa, hanno contattato l’avvocato Enrico Carboni affinché sia il loro rappresentante legale in tutti i prossimi passaggi. Da quelli più immediati e legati alla restituzione della salma al fine di consentirne il ritorno in Marocco a quelli legati all’inchiesta aperta della Procura di Lucca (affidata alla pm Sara Polino) per omicidio volontario nei confronti della donna che la sera dello scorso 8 novembre era alla guida del suv Mercedes in Darsena. Quella imprenditrice, Cinzia Dal Pino, che, dopo aver subito il furto con minaccia ("lasciala o ti ammazzo", secondo quanto riferito ai magistrati in sede di udienza di convalida) ha inseguito Mezgui con la sua auto e che lo avrebbe investito nel tentativo di fermarlo ("non era sua intenzione ucciderlo", ha precisato il suo avvocato difensore Enrico Marzaduri).

Le sorelle di Noureddine Mezgui dove aver rilasciato alcune interviste all’emittente televisiva marocchina “Chouf Tv“ in cui hanno chiesto "giustizia per nostro fratello", appellandosi anche al Re del Marocco, adesso hanno contattato l’avvocato Carboni affinché le rappresenti. Del resto il legale conosceva la vittima anche se a lui, come a tutti, si era presentato come Said Malkoum (o "Said dall’Algeria"). Proprio l’avvocato Carboni avrebbe dovuto rappresentare il marocchino il prossimo 4 novembre in Tribunale nel procedimento relativo al decreto di espulsione del 2019 ma mai eseguito proprio perché l’uomo usava un alias per sfuggire al rimpatrio.