FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Da rudere a resort per milionari. Tycoon russo rileva l’ex 'Nettuno'

Forte dei Marmi, l’hotel da anni è in condizione di grave abbandono

L'edificio dell'ex hotel Nettuno

Forte dei Marmi, 24 marzo 2016 -  I TYCOON russi non si innamorano solo delle ville di lusso del Forte ma anche degli alberghi storici anche se dismessi. E così il ‘ re della birra’ rilancia a colpi di rublo sul turismo versiliese. Oleg Tinkoff, ricchissimo businessman russo che nel 2013 con 6 milioni di euro ha comprato la squadra ciclistica Pro Tour che porta il suo nome (Contador e Sagan i big), l’imprenditore considerato il numero uno del malto nel mondo, ha infatti acquistato lo storico ex hotel Nettuno a due passi dal pontile: un rudere in una delle zone più suggestive del Forte, da troppo tempo una croce per il sindaco Umberto Buratti, costretto a difendere il decoro a colpi di ordinanze di messa in sicurezza. Adesso l’ex Nettuno promette di proporsi già per la stagione 2017 come realtà extra-lusso, dopo essere finito nelle maglie di progetti mai avviati che l’hanno portato in uno stato di indicibile abbandono.

Da tempo l’hotel, edificio storico, era sul mercato a 12 milioni di euro. A innamorarsene è stato proprio Mr Tinkoff, intenzionato ad affidare a uno staff di tecnici locali il completo restyling del fabbricato a tre piani, per trasformarlo in un resort per clienti milionari. Il legame d’affetto del ‘paperone’ della birra a Forte dei Marmi è di vecchia data: con la famiglia trascorre l’estate al bagno La Fenice a Vittoria Apuana dove pasteggia a base di astice, non lesina laute mance ed è solito parcheggiare la super accessoriata bici da 40mila euro in fibra di carbonio direttamente sotto la tenda.

IL TINTINNARE del rublo porta ottimismo e fa mutare il clima generale. In principio in Versilia c’erano gli alberghi con le famiglie locali affaccendate a tirar la stagione. Gli arredi semplici, l’accoglienza calorosa e magari l’impagabile vista mare come vero valore del prezzo del soggiorno. Poi progressivamente è stata la volta degli investitori dell’ex Unione Sovietica, che si sono interessati meno alle ville d’élite e hanno cominciato a scommettere su hotel da riqualificare in toto. Il primo caso è stato quello del Principe sul viale Morin – a due passi dalla storica Capannina – il 5 stelle con ristorante, piscina e Spa inaugurato nel 2012 su commissione di Vladimir Evtushenkov, fondatore di un gruppo finanziario e classificato dalla rivista Forbes tra i 15 tycoon più ricchi al mondo, con un patrimonio personale di 9 miliardi di dollari. In tempi più recenti una cordata di imprenditori russi ha poi progressivamente acquistato prima uno, poi due e infine una terza struttura. Cominciando dall’hotel Alcyone, a 50 metri dalla spiaggia e a poche centinaia di metri dal centro: un edificio realizzato nel 1929 come una villa padronale, circondato da un ampio spazio verde e ininterrottamente gestito dalla famiglia Cordasco, poi dai nipoti Andrea e Mario Tommasi.

Secondo indiscrezioni la trattativa si sarebbe conclusa nel 2013 con un prezzo di 8-9 milioni di euro con la prospettiva di farne un esclusivo 5 stelle. E, se l’appetito vien mangiando, ecco che la stessa società russa ha poi acquisito l’ex albergo Mirabeau proprio fronte spiaggia e, lo scorso anno, è stata la volta del Paradiso al mare (si vocifera per una somma di circa 13 milioni di euro), un ‘tre stelle’ dalla posizione invidiabile. Per tutte le tre strutture sono stati ventilati progetti faraonici, maxi ristrutturazioni che avrebbero dato ossigeno a un vasto indotto locale con possibilità di nuovi posti di lavoro. Ma il tris di ‘gioielli’ al momento non ha trovato nuova identità. E addirittura per qualcuno di essi, come acccaduto per l’ex Nettuno, il Comune è già ricorso a provvedimenti urgenti per arginare crolli e incuria.