Là dove c’erano solo macerie, oggi c’è una storia di inclusione e di educazione alla vita, di convivenza con le fragilità, di impegno per il raggiungimento dei traguardi sportivi. Sul campo del vecchio centro “Vasco Zappelli“, nel cuore del Varignano, tutti i giocatori indossano la stessa maglia, e l’unico avversario da battere è l’emarginazione. Contro cui Athos Catassi, un passato da centravanti e un presente da educatore –nel ruolo di coordinatore del progetto “Insieme è bello“, con l’oratorio della parrocchia della Resurrezione –, ha alzato la barriera. "A difesa del diritto dei bambini ad essere felici, ad avere spazi dove poter crescere imparando il valore dell’integrazione e anche a prendersi cura dei luoghi comuni".
Oggi la scuola calcio, che anima il quartiere più popoloso e multietnico della città, conta oltre cento iscritti, dai bambini di 4 anni fino ai ragazzi di 17, con esperienze e origini diverse. Per partecipare ai corsi, suddivisi in tre gruppi, si paga una quota simbolica, 10 euro, che garantisce la copertura assicurativa. "Questo – spiega Catassi – ci permette di dare a tutti la possibilità di far parte di questa squadra, non agonistica. E alle famiglie chiediamo solo un po’ di collaborazione. Di contribuire alla manutenzione, alla vigilanza e alla pulizia condividendo questa esperienza insieme ai propri figli".
Prima che il progetto partisse, prima del 2020, "a gestire abusivamente questi campi abbandonati c’era “una cupola“ , che – spiega Catassi – decideva chi poteva accedere e chi no. Che istigava i ragazzi a compiere atti di vandalismo – che, giorno dopo giorno, hanno devastato il centro sportivo Zappelli – per “guadagnarsi“ l’ingresso" come se fosse una prova di coraggio. "E che utilizzava gli spogliatoi del campo a 11 come centrale dello spaccio". Liberare lo “Zappelli“ dalle ombre che lo avevano avvolto non è stato facile, "All’inizio – ricorda Catassi – ero solo". E quante volte si è sentito ripetere “Non ce la farai mai...“. "E probabilmente, da solo, non sarei riuscito a riportare qui un po’ di speranza. Ma piano piano, sostenuto dal mio fido scudiero Enzo Barsotti, hanno cominciato ad avvicinarsi tanti amici, e oggi siamo dieci educatori volontari. Nel gruppo si è inserito anche Gianfranco Ratti, il suo apporto è fondamentale perché ha un’esperienza nella formazione di ragazzi con disabilità, e abbiamo anche un interprete, per abbattare la barriera della lingua".
Proprio ieri il Comune ha rinnovato per due anni la convenzione per la gestione dell’impianto alla parrocchia del Varignano. E così da lunedì ripartiranno le attività, "E quest’anno – conclude Catassi – oltre al calcio attiveremo anche corsi di mini volley e mini basket".