REDAZIONE VIAREGGIO

Troppi affari sprecati Il turismo nautico e gli arrivi dei transit non sono mai decollati

Mancano posti barca e aree sicure di sosta per le auto dei clienti che fanno le vacanze di porto in porto con scafi propri e a nolo. I broker: "Vanno utilizzate le banchine che si svuotano d’estate".

Troppi affari sprecati Il turismo nautico e gli arrivi dei transit non sono mai decollati

L’approdo turistico di Viareggio aspetta lo sviluppo per i grandi yacht ma, da sempre, ha pochissimi posti barca per i transiti: gli approdi temporanei dei diportisti che viaggiano lungo costa e si fermano uno o due giorni qua e là, e qua e là scendono a terra spendono. I posti barca attuali sono questi: nautica sociale 916, diporto nautico 388, ormeggi per unità di transito 80, posti a secco 30, navigazione per finalità turistiche 2, ormeggi di marina resort 12, pesca professionale 107, cantieristica 170, sicurezza della navigazione 3. In totale, 1.708 posti barca, di cui 1.523 per il diporto.

In Italia sono sono stati creati “porti parcheggio” con posti barca dedicati ad armatori che, ad esempio, possedevano yacht fino a 15 metri, e risiedevano a decine di chilometri dal porto. La barca veniva usata per i fine settimana e per una più lunga crociera. Oggi e ancor più domani sono aumentate le dimensioni delle barche oltre ad avere porti di transito con molti ormeggi sempre disponibili. Ma a Viareggio, in questo particolare ambito, le opzioni sono poche. La prossima estate si avrà una spinta in più nei noli. Davide Tonarelli affianca la madre Daniela Mazzeo nella conduzione della storica agenzia Capitanbrokers e fa il punto della situazione chartering: “Le richieste ci sono, sono tante, c’è molta voglia di andare in barca, dopo anni difficili. Come operatori del settore da molti anni, rimarchiamo però la quasi totale assenza di disponibilità di posti barca che abbiano quella giusta privacy richiesta dagli armatori. Da noi va molto la compravendita di barche, mentre c’è stato un calo dei noleggi che abbiano partenze e arrivi in città. Perché moltissimi preferiscono fare base, ad esempio a Bocca di Magra per le gite alle Cinque Terre, oppure a Follonica per l’Elba. Sappiamo che questi due porti offrono solo posti barca e nient’altro di appetibile a terra. Tutto il contrario di Viareggio e della Versilia.”

E non parliamo poi della perdita di lavoro per le ditte viareggine che curano i servizi e le riparazioni per uno sviluppo ulteriore per l’economia del porto e della città: “Per barche già importanti oltre i 10-15 metri, ma anche assai più grandi, avere un approdo sicuro, privato, qui da noi sarebbe il massimo. Esempi sono Lavagna e Punta Ala, veri gioielli in tal senso. A Viareggio manca questo settore, e l’armatore oppure il cliente che vuole noleggiare la barca e non sa dove lasciare l’auto extra lusso, non viene più qui. Ecco, manca un approdo moderno, sicuro nelle parti a terra”.

Paolo Vannucci dell’agenzia marittima più antica di Viareggio, importante operatore anche all’estero, afferma che “nel porto servirebbero più piante e statue sulle banchine, anche quelle lavori, oltre a bidoni per la raccolta differenziata. D’estate le banchine lavori si svuotano e si potrebbero valorizzare per offrire ricettività turistica e accoglienza di livello. I numeri del turismo nautico in Toscana sono in continua crescita anche per gli arrivi dall’estero che puntano alle visite dei luoghi storici e delle città d’arte. Dobbiamo poter offrire questo, un po’ come avviene a Cannes e a Nizza, dove i porti sono simili al nostro, ma dove anche si sono apportate le migliorie per un’offerta turistica d’eccellenza”.

Walter Strata