
Tre ragioni per l’astensione. Rosi: "Sia noi che Menesini tenuti all’oscuro del progetto"
I Dem pisani insistono. Sostengono che alla sindaca Simona Barsotti presente alla Festa dell’Unità a Pisa era stato detto di non partecipare alla Comunità del Parco del 6 settebre. Ma anche Damasco Rosi (nella foto), vicesindaco e delegato al summit per la Provincia di Lucca, smentisce: "Assolutamente no, Barsotti non è mai stata alla Festa dell’Unità di Pisa, e nemmeno io ci sono mai andato".
Rosi ripercorre gli eventi e conferma quanto dichiarato da Barsotti nell’intervista a La Nazione. Alla Comunità del Parco, in rappresentanza di Massarosa e della Provincia di Lucca, Rosi aveva due voti; come due ce li ha Massimiliano Angori, sindaco di Vecchiano e al contempo presidente della Provincia di Pisa. Ecco la sua testimonianza: "Il presidente Luca Menesini aveva la posizione dell’astensione come Massarosa. Io ho fatto mettere a verbale le nostre motivazioni. Primo: non hanno coinvolto Massarosa e Lucca nel percorso decisionale e ci hanno tenuto all’oscuro di tutto a partire dalla riunione del 22 settembre 2022 che dette via al Cisam, fino al tavolo interministeriale del 6 settembre scorso. Secondo: non conoscevamo il merito della questione. Terzo: il 18 settembre erano assenti tre enti pisani, e noi abbiamo ritenuto che invece avrebbero dovuto essere presenti alla votazione".
Il vicesindaco conferma che "non c’era alcun accordo per non andare alla Comunità del Parco. Spettava agli enti pisani, coinvolti da sempre, fare una sintesi della questione in ambito regionale e territoriale. Avevano tutte le armi in mano per ogni possibile scelta. Perché non hanno comunicato le linee progettuali e le opere di compensazione né al Comune di Massarosa né alla Provincia di Lucca? Il 16 settembre, due giorni prima della riunione a San Rossore, abbiamo chiesto agli amministratori del nostro partito nel Pisano di darci una linea di sintesi, ma accordi non ce ne sono stati. Barsotti e io abbiamo detto ai sindaci pisani che saremmo stati presenti. Angori aveva firmato l’accordo, pensavamo che non sarebbe tornato indietro. Noi dicemmo che la soluzione migliore era partecipare, chiedere un rinvio e farlo mettere in votazione: sarebbe passato, coi 3 voti dei nostri amministratori pisani, perché Angori con Vecchiano e la Provincia vota doppio. Ma se la delibera del parere fosse andata avanti, avrebbero potuto bocciarla a maggioranza. Anche con la nostra astensione, e i sì di Pisa e Viareggio, il parere sarebbe stato negativo. Ma sono rimasti a casa".