Transizione green: "È il metanolo la scelta da attuare"

Sanlorenzo ha già varato il primo yacht ecologico

Transizione green: "È il metanolo la scelta da attuare"

Transizione green: "È il metanolo la scelta da attuare"

Come trovare il punto di equilibrio tra ecosostenibilità in mare e utilizzo del combustibile? E la soluzione alternativa di maggior compatibilità potrebbe essere rappresentata dal metanolo, come illustrato da Paolo Bertetti, vice presidente ricerca e sviluppo per il cantiere Sanlorenzo, "per la sua capacità di abbattere notevolmente gli elementi inquinanti presenti nell’aria". La produzione del metanolo verde, o dell’e-metanolo, avviene attraverso un processo particolarmente innovativo. L’idrogeno si ricava attraverso l’utilizzo di un elettrolizzatore. Dopodiché, questo elemento viene trasformato in metanolo verde mediante una catalisi con l’anidride carbonica. Il risultato finale è un liquido che ha la stessa composizione chimica del classico alcol metilico e può essere sfruttato come combustibile per mezzi di trasporto terrestri, marittimi e aerei.

Negli ultimi mesi, il portafogli ordini di navi alimentate a metanolo ha visto una decisa crescita ponendosi come una solida alternativa alla tradizionale trazione ad olio combustibile e mostrando di poter insidiare anche l’ascesa delle navi alimentate a Gnl (tra l’altro la produzione di metanolo rinnovabile su scala industriale è già una realtà in Europa, Nord America e Asia). Il metanolo infatti è biodegradabile e, se versato in acqua, si diluisce rapidamente. Non è tossico per la vita acquatica, con conseguenti effetti ambientali e impatti sulla vita marina sensibilmente inferiori rispetto a una fuoriuscita di petrolio equivalente.

"Ovviamente la scelta più semplice a cui sempre si fa riferimento nel nostro settore – inizia ad argomentare Bertetti – è quella dell’Hvo che è un carburante più pulito che permette una riduzione delle emissioni di CO2, però resta il punto negativo dello scarico del motore che, alla fine, produce l’effetto del diesel delle vetture. Se quindi vogliamo gas di scarico meno dannosi la risposta è il metanolo che permette di eliminare ossido di azoto e particolato che finiscono nell’ aria, cosa che i sistemi di scarico non riescono ad evitare. Il metanolo è una buona soluzione per gli yacht perché compatibile con la portata dei serbatoi per il liquido e consente emissioni ridotte. C’è poi l’idrogeno ma ha limitazione, richiede spazio e tecnologie complesse a bordo, per cui il comandante e il direttore di macchina dovrebbero avere competenze specifiche che sono un problema di non poco conto. Ecco che il metanolo torna ad essere l’opzione più efficace, un combustibile che, anno dopo anno, sarà utilizzato anche nello shipping dalle grandi navi e quindi progressivamente sarà possibile trovarlo in quantità importanti e a prezzi più ragionevoli".

Il portavoce del cantiere Sanlorenzo ha poi evidenziato come questo carburante possa mettere insieme fattori importanti come "disponibilità, costo, fiducia degli utenti e facilità d’impiego" ma ha anche sottolineato le questioni burocratiche da risolvere e gli ostacoli da oltrepassare perl’uso dei nuovi combustibili. Il metanolo è una prospettiva incoraggiante ma finché il cantiere ha bisogno della licenza utf si crea un limite: se un armatore non ne è in possesso non può portarlo a bordo. Questo rischia davvero di far perdere un treno importante all’Italia che sta viaggiando a velocità lusinghiere sul fronte dell’innovazione"

Fra.Na.