MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Torna "Disarmarte". L’impegno di Ognivolta e la forza delle parole per prevenire la violenza

Sabato una giornata di sensibilizzazione contro l’uso e l’abuso delle armi . La presidente Neri: "La strada per una legge che monitori i possessori è lunga. Ma nell’arte e nella letteratura abbiamo trovato una rotta per il cambiamento".

Torna "Disarmarte". L’impegno di Ognivolta e la forza delle parole per prevenire la violenza

Gabriella Neri, presidente di “Ognivolta“, insieme alla scrittrice Elena Torre

Cercare, attraverso il linguaggio dell’arte, capace di arrivare ovunque, la strada per aprire una riflessione sulla genesi della violenza. Sui sentimenti, i retaggi, i pregiudizi, i cortocircuito che la innescano, la nutrono, la armano. Affinché il pensiero stimoli la coscienza come antidoto ad ogni forma d’odio e di prevaricazione.

Da qui (ri)parte “Disarmarte“, l’evento di approfondimento e d’arte che torna sabato, alle 16, di fronte al Museo della Marineria in Darsena con la conduzione della giornalista e scrittrice Elena Torre. Ad organizzarlo è “Ognivolta“, associazione che da dodici anni è impegnata nel contrasto all’uso e all’abuso delle armi da fuoco in Italia. La prima, e l’unica, in Italia. Nata nel ricordo di Luca Ceragioli e Jan Hilmer, uccisi nel luglio del 2010 dai colpi di una pistola, detenuta legalmente e impugnata da un uomo che, si scoprirà troppo tardi, era affetto da disturbi psichiatrici. Nata "Perché – spiega Gabriella Neri, presidente della onlus e moglie di Luca – la nostra tragica storia possa diventare, oltre che memoria, anche speranza in un futuro che comunque abbiamo scelto di vivere. Nonostante il dolore".

Gabriella, l’arte come ha aiutato “Ognivolta“ ad affrontare il problema dell’abuso di armi e a promuovere l’impegno nella prevenzione della violenza?

"Quello che affrontiamo è un tema, politico e civile, duro. Farlo attraverso le diverse forme dell’arte, lo abbiamo attraversato con la musica, la pittura, la street art..., ci permette alleggerire, senza sminuire, quella che è una vera e propria emergenza sociale. Di avvicinare, accogliere, sensibilizzare sempre più persone".

Anche questa edizione di “Disarmarte“ sarà caratterizzata dalla forza delle parole, con la seconda edizione del premio letterario “Vite intrecciate da un colpo“.

"Un anno fa abbiamo dedicato il concorso a quel colpo che cambia in un istante, e per sempre, le esistenze. Quest’anno abbiamo fatto un passo indietro, e abbiamo scelto come tema portante “la genesi di una violenza“. Per indagare su ciò che fa esplodere quel colpo".

Quanti racconti avete ricevuto?

"Oltre cento, da tutta Italia, che affrontano la questione da cento diverse prospettive. Ne abbiamo selezionati 12, e sabato ne premieremo 3".

Chi vi accompagna in questa giornata?

"Sarà presente Giorgio Beretta, analista dell’osservatorio permanente sulle armi leggere. E gli autori Simona Baldanzi, Vins Gallico, Sarah Savioli e Anna Volteggio. Ci saranno degli intermezzi musicali dei “Kimera“, e le associazioni Amnesty e Libera che come noi condividono l’impegno per il cambiamento e la legalità".

Sul fronte legislativo, quali passi in avanti sono stati fatti per frenare la diffusione delle armi da fuoco nel nostro Paese?

"Siamo fermi all’ordine del giorno che l’onorevole democratico Marco Furfaro ha presentato un anno fa, per chiedere al Governo di dare attuazione ad una normativa europea del 2004, che consente uno scambio di informazioni tra le strutture sanitarie e le forze di polizia che rilasciano il porto d’armi per prevenire tragedie che possono essere arginate. La strada è ancora lunga, per questo è importante farci sentire".

Come l’hanno cambiata questi dodici anni di attivismo?

"Mi hanno arricchita, perché ho avuto l’opportunità di incontrare tante persone, di conoscere storie, di dolore e di coraggio, di confrontarmi con le generosità di tanti artisti, di allargare lo sguardo e la comprensione. Questi anni mi hanno aiutata a vedere, a cercare, nel futuro una speranza".