
Ore 1.06 di notte, venerdì 6 agosto. Monica esce dal suo ristorante, il Tacabanda sulla Marina di Torre del Lago. Il Viale Europa è deserto, silenzioso. Sembra un martedì d’autunno. Lo inquadra con il cellulare per raccontare con le immagini la situazione: "Guardate – dice mentre riprende –: la morte". Nel video si mostra con un bel sorriso; ma gli occhi di Monica Rossi – imprenditrice della Marina – raccontano tutt’altro. "Mi viene da piangere. E’ impossibile andare avanti così. Di questo passo – dice – qui non rimarrà più nessuna attività".
Quella di venerdì è stata la prima notte senza musica sulla Marina. Come disposto dall’ordinanza firmata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro all’una tutti i locali sul Viale Europa hanno abbassato il volume al minimo. Niente dj, karaoke, concerti. Un provvedimento, quello del Comune, arrivato a seguito di una lettera con cui il dirigente del commissariato Mario Russo invitava i sindaci (di Viareggio e Camaiore) a "valutare provvedimenti per evitare assembramenti". Quegli assembramenti di gente in strada, davanti ai locali come il Mamamia e il Boca, che sono diventati anche oggetto di segnalazioni ed esposti. Dall’inizio dell’estate ne ha presentati 5 l’ex patron del Mamamia, Alessio De Giorgi. E così domenica scorsa, alla fine dell’ennesimo week-end di festa, di balli in strada, assembramenti, e coi contagi che sono tornati a salire, il dirigente Russo è intervenuto per mettere un freno.
"La Marina – spiega Monica – da qualche anno si regge su un equilibrio delicato tra ristorazione e divertimento. Ma se viene a mancare l’intrattenimento allora ristoranti e bar non lavorano. O comunque non abbastanza per sopravvivere. Perché uno dovrebbe scegliere di trascorrere la serata qui? Sulla Marina? Ci sono locali abbandonati, locali distrutti. La Pineta è devastata... Chi sceglieva di venire – prosegue – lo faceva per divertirsi, ascoltare musica, per il clima leggero. Senza tutto questo le persone vanno altrove, vanno dov’è consentito ancora fare feste e ascoltare musica fino a tardi. Perché sì, questa ordinanza colpisce e spegne la Marina. Mentre le feste, altrove, continuano".
Per questo Monica reputa ingiusto il provvedimento. "Cinque anni fa – racconta – ho investito qui, con grandi sogni e i risparmi di 38 anni di lavoro. Amo la Marina, con i tramonti più belli che abbiamo mai visto. Il fine settimana, prima del Covid, riuscivo a riempire di tutti i tavoli. Duecento fuori e 200 dentro. Poi è arrivata la pandemia, le chiusure e ristori insufficienti a ripianare le perdite. La scorsa estate, nonostante tutto, siamo riusciti a fare una buona stagione. Ma quest’anno l’estate non è mai partita, gli stranieri non sono arrivati. Il coprifuoco è arrivato fino a metà giugno, e adesso questa ordinanza che insieme alla musica spegne anche le ultime speranze. Ci troviamo ad affrontare l’inverno senza forze, e non so immaginare come".
Martina Del Chicca