
"Caro Briatore, ti invito ad assaporare la bontà del nostro spaghetto: fortunatamente abbiamo un’offerta turistica che è molto, ma molto di più". L’imprenditore del Twiga beach, Flavio Briatore ha fatto un’analisi che va indigesta al sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto: per il manager infatti non si può più puntare solo su ombrellone, spaghetto e infradito, ma "potenziare servizi di qualità per turismo di qualità". Una riflessione scaturita dopo la querelle esplosa con l’assessore fortemarmino Enrico Ghiselli che ha manifestato "poco gradimento" per la coppia Briatore&Santanchè. "La qualità già l’abbiamo, ci manca fare strategia" è, in sintesi, la replica del primo cittadino Pd all’imprenditore ex Renault.
"In sostanza prezzi stellari per megaricchi – è il messaggio che il primo cittadino rilancia al super manager – spiagge come villaggi, bagni di sole tende rigorosamente per capitalisti di borsa. Stabilimenti gestiti con Ltd o spa, forse quotate e magari con sede legale all’estero. E, già immagino, una marea di contratti stagionali, spero non a basso costo e zero diritti (perché quando c’è fame di lavoro, qualcuno che accetta ogni condizione si trova sempre…), mentre la nobiltà balla in spiaggia. Ecco, quella di Flavio Briatore - che conosco personalmente e saluto - la vedo più una provocazione mediatica che un discorso serio da imprenditore come mi aspetto sia lui. Che un ombrellone e uno spaghetto non bastino siamo anche d’accordo (e sono anni che ce lo diciamo): va detto che uno spaghetto alla trabaccolara viareggina batte sicuramente il mediocre spaghetto cui mi pare abituato Flavio. E sono pronto a chiamarlo, per portarlo a cena testa-testa e farglielo provare: ovviamente, Flavio, offro io".
"Ma dire che la Versilia è solo quello – incalza il sindaco Del Dotto – è decisamente riduttivo delle potenzialità e della storia di generazioni di versiliesi che, ad esempio, hanno portato e portano la nostra terra a protagonismo anche di quel cinema che ci ritiene esempio italiano (ricordate “Una vita difficile” con Alberto Sordi o “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee?). Riflessivi ok, tafazziani (oltretutto, per interesse) no. La Versilia è Alpi Apuane e sentieri per mountain-bike o arrampicate; è alberghi, ostelli e ristoranti per ogni target; è panorami e tramonti da far sbiancare gli amici romagnoli; è tradizioni popolari e gastronomiche; è cuore, storia e anima di famiglie e piccole imprese; è una vespa, un traghetto, un aeroporto e vai dove ti pare in mezz’ora o un’ora; è spazi per spettacolo, musica e cultura; è strade per ciclismo, maratone e impianti sportivi di alto livello. Il vero tema non è importare e trapiantare qui cementificatori modelli capitalistici di speculazione da villaggio turistico 5 stelle superiore (spesso propendenti a logiche elusive delle norme sul fisco o sui diritti dei lavoratori): la vera sfida, sia del settore pubblico che del privato, è prendere quel che siamo, quel che abbiamo, avere consapevolezza delle risorse e del potenziale, crederci e metterlo a sistema – evidenzia ancora il sindaco Alessandro Del Dotto – facendo squadra fra istituzioni pubbliche e anche col tessuto imprenditoriale esistente. Fare strategia, fare sistema: questo in effetti ci manca da sempre. Siamo spaghetto, ombrellone e - fortunatamente - molto, molto di più".
Francesca Navari